sabato, aprile 28, 2007
I dolori del giovane Kermit
Ho riflettuto a lungo sull'opportunità di riportare questa notizia. In fondo, anche se il calcio sudafricano non ci fa una gran figura, l'accaduto non è in relazione diretta con la Coppa del Mondo e mi sembra di essere già stato fin troppo critico con gli organizzatori.
Alla fine, non cedo alla tentazione dell'autocensura e vi faccio il resoconto dell'ultima gaffe della Safa (South African Football Association), raccontata dal Mail & Guardian. A farne le spese, è stato il nazionale U-17 Kermit Erasmus (nella foto - scherzavo: si chiama così in onore del jazzista Kermit Ruffins). Il ragazzo avrebbe dovuto sostenere un provino per il Tottenham, a Londra, ma ha avuto la pessima idea, prima, di partecipare alla Coppa d'Africa di categoria in Togo con la maglia della propria nazionale. Beh, non ci crederete, ma la Safa è riuscita a perdergli il passaporto, impedendogli, così, di lasciare il Paese.
Se non è grave come il tesseramento di un tecnico straniero senza prima avergli procurato il permesso di soggiorno, poco ci manca.
Forse è il caso che l'organizzazione migliori almeno un po', se i dirigenti sudafricani non vogliono trascorrere in Australia le vacanze estive del 2010.
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venerdì, aprile 27, 2007
Brevi dal Sudafrica
NON E' IL PD - "Crediamo che non ci sia alcuna crisi" ha detto in una conferenza stampa il portavoce del Congresso nazionale africano (Anc) al potere, smentendo quanti temono che le frizioni tra il presidente Thabo Mbeki e l'ex-vicepresidente Jacob Zuma provochino una scissione in vista del congresso che si terrà tra il 15 e il 20 dicembre per designare un successore di Mbeki a capo del partito.
MENO MORTI PER MALARIA - Le morti per malaria in Sudafrica sono diminuite del 73% e i contagi sono scesi del 65%: lo ha riferito il dipartimento della Sanità, precisando che da giugno 2006 a marzo 2007 i casi di infezione riscontrati sono stati poco più di 3.000 rispetto agli oltre 10.000 dei 12 mesi precedenti. Secondo le autorità, questi “significativi successi” sono stati ottenuti grazie a una serie di interventi, tra cui l’utilizzo della terapia a base di artemisinina, l’aumento nell’uso di speciali spray all’interno degli edifici, l’intensificazione della sorveglianza delle zone a rischio e l’adeguata formazione di personale sanitario. La diffusione del paludismo, hanno aggiunto i responsabili del dipartimento, si è verificata principalmente nelle zone di Mpumalanga, KwaZulu-Natal e Limpopo. Di recente analoghi risultati positivi sono stati segnalati in Angola, dove le morti per malaria sono scese del 39,4%. Nel mondo, ogni anno, tra 300 e 500 milioni di persone vengono colpite, soprattutto nelle zone tropicali, dal "Plasmodium falciparum", tramesso dalla zanzara anofele, che rimane la prima causa di morte tra i bambini sotto i cinque anni.
AGGIORNAMENTO PER I GUARITORI - I guaritori tradizionali, ai quali si rivolge circa l’80% dei sudafricani, potranno imparare nuovi metodi di coltivazione delle piante usate per creare medicamenti: è un’iniziativa del Consiglio per la ricerca sull’agricoltura dell’Istituto Roodeplaat per vegetali e piante ornamentali di Pretoria. Avendo rilevato che diverse piante medicinali sono in via di estinzione oppure vengono raccolte dagli stessi guaritori secondo modalità che provocano danni all’ambiente, gli scienziati hanno deciso di offrire corsi su queste materie. In questo modo, tra l’altro, il patrimonio di conoscenze dei guaritori potrà essere tramandato più facilmente alle future generazioni.
(Fonte: Misna)
Euro 2012 come Sudafrica 2010: dove si giocherà?
Spy calcio, oggi: (Mondiali ed Europei, Inghilterra e Francia pronte) - Mondiale in Sudafrica nel 2010, Europei in Polonia-Ucraina nel 2012: due manifestazioni calcistiche ad altissimo rischio. Che faranno Fifa e Uefa? Intanto Blatter, il 31 maggio si fa rieleggere per acclamazione (è l'unico candidato) poi vedrà come comportarsi: possibile che, ottenuti i voti dell'Africa, decida di spostare la sede dei Mondiali. Dove? Si è fatta sotto l'Australia, ma stanno crescendo le quotazioni dell'Inghilterra (che, però, pare voglia candidarsi ufficialmente per il 2018, ndr). E l'Italia? Perché non si muove? L'Italia ha appena perso gli Europei, finiti, come noto, a Polonia-Ucraina. Due grandi Nazioni, senza dubbio, ma che hanno grossi problemi organizzativi. Gira voce, in ambienti Uefa, che potrebbe subentrare la Francia. In questo caso, sì che Michel Platini avrebbe compiuto il delitto perfetto...
Oggi come oggi, mi ripeto, il Mondiale resta dov'è (52% Sudafrica - 47% Australia - 1% Italia? Cina? U.s.a.? Inghilterra?) e l'Italia, temo, non sarà mai pronta per il 2010. Per il 2012, sì, però. Ha ragione Bianchi a chiedersi il perchè di tanto immobilismo. L'idea del "delitto perfetto" regge, Platini -detesto dirlo- è un dirigente della scuola Blatter (è stato il vecchio Sepp a portarlo alla Fifa). Ma regalare Euro 2012 alla Francia sarebbe davvero troppo: prima, per lo meno, dovrebbe vagliare (ufficialmente) qualche altra candidata.
Perchè non ripensare all'Italia, allora?
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martedì, aprile 24, 2007
E se l'Italia...
Riporto questo pezzo di Fulvio Bianchi (Repubblica) pubblicato ieri nella sua rubrica Spy Calcio (Blatter, che succede con Sudafrica 2010?): Il 31 maggio Sepp Blatter sarà rieletto, per la terza volta consecutiva, presidente della Fifa. E' l'unico candidato, d'altronde: ha fatto il vuoto. Il 31 maggio a Zurigo, Blatter avrà anche i voti dell'Africa. Che farà dopo essere acclamato con il Mondiale del 2010? Come noto, è stato assegnato al Sudafrica che ha però grossi problemi organizzativi. Avrà davvero il coraggio Blatter di toglierlo al Sudafrica e darlo all'Australia che si è candidata? Nei giorni scorsi girava anche il nome dell'Italia. Una battuta? Chissà. Non ci hanno dato l'Europeo, siamo forse in grado di organizzare un Mondiale? Per chi è interessato a seguire la vicenda del Mondiale sudafricano consigliamo il sito www.saf2010.blogspot.com. E' tenuto dal collega Stefano Piazza ed è molto aggiornato.
Ho già fatto i complimenti a Bianchi dalle "pagine" di questo blog e rifarlo oggi, dopo la "citazione" di Repubblica.it, mi sembra quanto di più prossimo ci possa essere alla pura e semplice piaggeria. Quindi, visto che è un po' troppo semplice dire che il copiaincolla qui sopra ha a che fare solo con la suddetta citazione (beh, sono pur sempre un essere umano, in fin dei conti), vi faccio notare questo: Nei giorni scorsi girava anche il nome dell'Italia. Una battuta? Per i meno attenti (ma sono sicuro di non trovarne tra i miei lettori), sì, è una battuta (direi proprio di Fulvio Bianchi, a occhio e croce - ride persino Matarrese, nella foto). Non avremmo mai gli impianti pronti per il 2010, è ovvio. La situazione attuale non sarà quella del Sudafrica, ma non è nemmeno troppo rosea e l'eventuale tabella di marcia dei lavori aveva il 2012 come scadenza. Obiettivo sfumato, come ricorda proprio Spy Calcio, anche (solo?) per colpa nostra.
Personalmente, continuo a sperare che la Coppa resti in Africa, per l'Australia ci sarà tempo. Riguardo a Blatter, rimane valido il discorso già fatto: rischia di perdere la faccia, togliendo il Mondiale al Paese di Nelson Mandela, ma il vecchio Sepp è un politicoaffaristamaneggione d'altri tempi e non è difficile immaginare che, se accadesse il peggio, sarebbe assolutamente in grado di sembrare persino distrutto dal dolore, lancinante, di "cedere" alle "mancanze" dei sudafricani e di spostare il circo del pallone in Australia.
Oggi come oggi, in ogni caso, io dico che il mondiale resta dov'è (52% Sudafrica - 47% Australia - 1% Italia? Cina? U.s.a.?).
Domani, si vedrà.
Etichette: Borsino, Spy Calcio
lunedì, aprile 23, 2007
La tua firma: una chiave per liberare Rahmatullah Hanefi
Poco calcio, per ora, ma vi giro questo appello, la nuova iniziativa di Emergency per ottenere la liberazione di Rahmatullah Hanefi (leggi su Repubblica.it lnconcepibile il disinteresse di Prodi - assurde le accuse contro Rahmatullah). Da venerdì sera, in piazza Farnese, in pieno centro di Roma, si raccolgono le chiavi simboliche per aprire la prigione dell'uomo di Emergency imprigionato dalla polizia afgana per il ruolo svolto nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo.
Per ogni firma raccolta, Emergency aggiungerà una chiave nell'installazione di piazza Farnese.
Etichette: Appelli
martedì, aprile 17, 2007
"Re" Mandela cede lo scettro
Nelson Mandela (con una cerimonia tribale tradizionale che include una pelliccia di leone poggiata sulle spalle) ha riavuto, ieri, il titolo e le insegne di sovrano della sua tribù, sottratte 90 anni fa dai colonialisti inglesi alla famiglia reale Thembu, a cui Madiba appartiene.
Il protagonista della lotta all’apartheid, giunto all’età di 89 anni con una salute che appare sempre più malferma, era il protagonista del rito ma, come suo effettivo successore, ha scelto Mandla, primogenito 33enne di Makgatho (il figlio di Nelson morto due anni fa di AIDS), diventato, di fatto, erede politico del celebre nonno.
La cerimonia si è svolta nel villaggio di Mvezo, nella povera regione del Transkei, patria dei Thembu, che appartengono all’etnia Xhosa.
Mandla si è impegnato a battersi per il miglioramento delle condizioni di vita della regione.
(Fonte: Misna)
sabato, aprile 14, 2007
Appello Kilombo
Ricevo da Kilombo e volentieri pubblico:
martedì, aprile 10, 2007
Questa mattina, ho inviato questa mail alla segreteria particolare delle seguenti ministre sperando si possa ottenere una restrizione riguardo all’entrata dei minori alla fiera Exa di Brescia. Ho condiviso la stesura del testo con l’amica Ruminantepensiero che ha provveduto a spedire la stessa mail alle ministre. Spero possiate farlo anche voi! Grazie J
Questa mattina, ho inviato questa mail alla segreteria particolare delle seguenti ministre sperando si possa ottenere una restrizione riguardo all’entrata dei minori alla fiera Exa di Brescia. Ho condiviso la stesura del testo con l’amica Ruminantepensiero che ha provveduto a spedire la stessa mail alle ministre. Spero possiate farlo anche voi! Grazie J
Giovanna Melandri,
ministro delle Politiche Giovanili
e Attività sportive
Barbara Pollastrini,
ministro Diritti e Pari Opportunità
Rosy Bindi,
ministro per la famiglia
Le scrivo per sottoporLe un problema che richiede un intervento tanto tempestivo quanto deciso. Confido nella Sua sensibilità di donna e ministro e nel Suo interessamento ed appoggio.
Tra il 14 e il 17 aprile si terrà a Brescia EXA, la ventitreesima edizione della “Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor”, promossa e sponsorizzata dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A.
Un vasto pubblico visiterà gli stand della fiera. Donne e uomini di ogni età potranno impugnare un’arma, soppesarla, prendere la mira, sparare verso un invisibile bersaglio; potranno, inoltre, acquistare armi leggere e di piccolo taglio (rivoltelle e pistole a carica automatica, fucili, fucili mitragliatori, fucili d’assalto e mitragliatrici leggere) come si trattasse di un qualsiasi altro prodotto commerciale. Ma non è tutto. La fiera consente l’ingresso ai minori. A dire il vero, è l’unica fiera del settore a permettere l’ingresso ai minori.
Lo trovo inaudito e chiedo il Suo intervento affinché si applichi una restrizione in tal senso. Da insegnante, da madre, da cittadina che crede nei valori della pace e del rispetto tra le persone e i popoli, educo alla non violenza, alla potenza della parola rispetto a quella delle armi. Insegno a mio figlio/a il rispetto verso le persone e le cose, non è accettabile che questi ragazzi accedano ad una fiera delle armi, vendute come fosse pane!
Le nuove generazioni sono il futuro del mondo, sono il nostro futuro . Se vogliamo che questo futuro veda l'equilibrio e la comprensione tra i popoli, veda nascere l'accettazione dell'alterità come valore aggiunto di ogni società, non possiamo permettere che il commercio delle armi diventi qualcosa di quotidiano e "normale". La "normalità" che insegno ai nostri ragazzi è quella della vita, una vita faticosa magari, ma onesta e leale e rispettosa dei valori, nella quale le armi sono solo una soluzione arbitraria, unilaterale ed anche vigliacca.
Sicura del suo interessamento, cordialmente La saluto.
Indirizzi a cui inviare la mail:
Melandri
segreteria.pagas@governo.it
Pollastrini
a.ferrario@palazzochigi.it
m.primiani@palazzochigi.it
m.ciarnelli@palazzochigi.it
Bindi
m.acciarini@palazzochigi.it
m.vantaggiato@palazzochigi.it
m.sabotino@palazzochigi
ministro delle Politiche Giovanili
e Attività sportive
Barbara Pollastrini,
ministro Diritti e Pari Opportunità
Rosy Bindi,
ministro per la famiglia
Le scrivo per sottoporLe un problema che richiede un intervento tanto tempestivo quanto deciso. Confido nella Sua sensibilità di donna e ministro e nel Suo interessamento ed appoggio.
Tra il 14 e il 17 aprile si terrà a Brescia EXA, la ventitreesima edizione della “Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor”, promossa e sponsorizzata dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A.
Un vasto pubblico visiterà gli stand della fiera. Donne e uomini di ogni età potranno impugnare un’arma, soppesarla, prendere la mira, sparare verso un invisibile bersaglio; potranno, inoltre, acquistare armi leggere e di piccolo taglio (rivoltelle e pistole a carica automatica, fucili, fucili mitragliatori, fucili d’assalto e mitragliatrici leggere) come si trattasse di un qualsiasi altro prodotto commerciale. Ma non è tutto. La fiera consente l’ingresso ai minori. A dire il vero, è l’unica fiera del settore a permettere l’ingresso ai minori.
Lo trovo inaudito e chiedo il Suo intervento affinché si applichi una restrizione in tal senso. Da insegnante, da madre, da cittadina che crede nei valori della pace e del rispetto tra le persone e i popoli, educo alla non violenza, alla potenza della parola rispetto a quella delle armi. Insegno a mio figlio/a il rispetto verso le persone e le cose, non è accettabile che questi ragazzi accedano ad una fiera delle armi, vendute come fosse pane!
Le nuove generazioni sono il futuro del mondo, sono il nostro futuro . Se vogliamo che questo futuro veda l'equilibrio e la comprensione tra i popoli, veda nascere l'accettazione dell'alterità come valore aggiunto di ogni società, non possiamo permettere che il commercio delle armi diventi qualcosa di quotidiano e "normale". La "normalità" che insegno ai nostri ragazzi è quella della vita, una vita faticosa magari, ma onesta e leale e rispettosa dei valori, nella quale le armi sono solo una soluzione arbitraria, unilaterale ed anche vigliacca.
Sicura del suo interessamento, cordialmente La saluto.
Indirizzi a cui inviare la mail:
Melandri
segreteria.pagas@governo.it
Pollastrini
a.ferrario@palazzochigi.it
m.primiani@palazzochigi.it
m.ciarnelli@palazzochigi.it
Bindi
m.acciarini@palazzochigi.it
m.vantaggiato@palazzochigi.it
m.sabotino@palazzochigi
Io ho scritto, direi che potreste farlo anche voi.
Mondiali 2014: Brasile formalizza candidatura
La federcalcio brasiliana ha formalizzata ieri la candidatura all'organizzazione dei Mondiali del 2014, consegnando alla Fifa i primi documenti richiesti (quindi, con tre giorni di anticipo sulla scadenza del 16 fissata dalla stessa Fifa).
Rui Rodrigues, delegato della Confederacao Brasileira de Futbol, ha affidato la documentazione al presidente della Fifa, Joseph Blatter. Dopo il ritiro della Colombia, uscita di scena in settimana, il Brasile è l'unico Paese rimasto in corsa per l'organizzazione dei Mondiali che riceveranno il testimone da Sudafrica 2010 (o da Australia 2010?). La candidatura, che conterrà anche le necessarie garanzie da parte del governo brasiliano, dovrà ora essere completata entro luglio. Le prime ispezioni della Fifa sono previste per il prossimo settembre, due mesi prima della decisione finale sul Paese organizzatore della rassegna iridata (nella foto: Joseph Blatter e Rui Rodrigues).
(Fonti: Fifa.com e Gazzetta.it)
Vertice di Johannesburg: quali farmaci a prezzi sostenibili?
L’Africa deve imparare a fare più affidamento su se stessa per migliorare la salute della sua gente: è il messaggio di Alpha Oumar Konaré, presidente della Commissione dell’Unione africana (UA), in apertura della Conferenza dei ministri della salute del continente organizzata dall’organismo sovra-nazionale a Johannesburg (Sudafrica).
Ricordando che i 53 Stati dell’UA spendono in media dal 3 al 10% del loro bilancio per la sanità (ma nel 2001 si erano impegnati a raggiungere il 15%, ndr), Konaré ha sollecitato i Paesi africani a mettere da parte le risorse economiche necessarie nella lotta alle malattie, indicando alcune strade: esigere, per esempio, prezzi migliori per le preziose materie prime locali, mettere fine alle “rovinose guerre” che impediscono la realizzazione di strategie sanitarie e fermare la fuoriuscita illegale di denaro dal continente.
Il commissario per gli affari sociali dell’UA, Bience Gawanas, si è poi detto convinto che le nazioni africane, ancora molto dipendenti dai medicinali di importazione, hanno la capacità sia qualitativa sia quantitativa di produrre farmaci in proprio. Un ulteriore messaggio di speranza è venuto dal ministro della Sanità sudafricano Jeff Radebe, convinto che sia possibile entro il 2010 eliminare la malaria, che uccide oltre un milione di africani l’anno.
Temi principali della conferenza, la lotta alle altre principali malattie, come tubercolosi e AIDS, il problema dell’infanzia (circa 4,8 milioni di africani sotto i cinque anni muoiono annualmente di polmonite, diarrea, malaria, morbillo e AIDS) e la cronica carenza di medici e infermieri: solo il 3% del personale sanitario mondiale si trova in Africa dove si concentra il 25% delle malattie del pianeta.
Altro argomento " caldo", un programma continentale per la produzione di farmaci “generici” a prezzi sostenibili e per la conseguente riduzione della dipendenza in questo settore dai paesi occidentali: Dobbiamo produrre queste medicine in Africa, ne abbiamo la capacità. Perchè dovremmo acquistarle dall’estero mentre potremmo procurarle sul nostro continente? ha chiesto alla platea Mamadou Diallo, responsabile farmaceutico del settore dei medicinali della Commissione dell’Unione Africana. L’obiettivo – ha spiegato il funzionario – è l’individuazione di quali tipi di farmaci il continente possa produrre in particolare per la lotta a malaria, turbercolosi e AIDS, che ogni anno provocano in Africa milioni di vittime. Nel continente, l’Egitto conta una trentina di aziende farmaceutiche, Nigeria e Sudafrica hanno consolidate produzioni di medicinali mentre – secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – su 46 Paesi, 37 dispongono di almeno un’azienda farmaceutica.
Altro argomento " caldo", un programma continentale per la produzione di farmaci “generici” a prezzi sostenibili e per la conseguente riduzione della dipendenza in questo settore dai paesi occidentali: Dobbiamo produrre queste medicine in Africa, ne abbiamo la capacità. Perchè dovremmo acquistarle dall’estero mentre potremmo procurarle sul nostro continente? ha chiesto alla platea Mamadou Diallo, responsabile farmaceutico del settore dei medicinali della Commissione dell’Unione Africana. L’obiettivo – ha spiegato il funzionario – è l’individuazione di quali tipi di farmaci il continente possa produrre in particolare per la lotta a malaria, turbercolosi e AIDS, che ogni anno provocano in Africa milioni di vittime. Nel continente, l’Egitto conta una trentina di aziende farmaceutiche, Nigeria e Sudafrica hanno consolidate produzioni di medicinali mentre – secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – su 46 Paesi, 37 dispongono di almeno un’azienda farmaceutica.
Molti governi del continente importano medicinali generici da India e Cina che, sottoposti alle regole dei brevetti internazionali, a volte rischiano di ostacolare l’approvvigionamento o addirittura di impedire la commercializzazione di alcuni farmaci.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)
mercoledì, aprile 11, 2007
Mondiali 2014: Colombia rinuncia, via libera al Brasile
La Colombia rinuncia alla propria candidatura ad ospitare i Mondiali di calcio del 2014. Lo ha annunciato oggi Victor Rosas, portavoce della Federcalcio, dopo che da luglio in avanti era stato il presidente colombiano Alvaro Uribe a sostenere in numerose occasioni l'ipotesi di una candidatura.
Con la rinuncia dei colombiani (Blatter aveva definito la loro proposta attività di pubbliche relazioni), il Brasile resta da solo in corsa per la manifestazione, che, per l'alternanza tra i continenti, nel 2014 si terrà in Sudamerica (beh, diciamo quasi certamente: Blatter ha fatto capire di aver gradito molto le proposte di Usa, Canada e Messico, senza dimenticare l'onnipresente Australia).
(Fonte: Gazzetta.it)
AGGIORNAMENTO: lo sapevo, lo avevo sentito, o letto, da qualche parte, ma non riuscivo più a trovare una conferma. Non è la prima volta che la Colombia rinuncia al Mondiale, anzi. La Coppa del 1986, poi tenutasi in Messico, era stata assegnata proprio ai colombiani ma, come ricorda Wikipedia, purtroppo il paese non poté adempiere ai requisiti Fifa:
- 12 Stadi con una capacità minima di 40.000 persone per la prima fase;
- 4 Stadi con una capacità minima di 60.000 persone per la seconda fase;
- 2 Stadi con una capacità minima di 80.000 persone per la partita inaugurale e per la finale;
- l'Installazione di una torre di telecomunicazioni a Bogotà.
- 12 Stadi con una capacità minima di 40.000 persone per la prima fase;
- 4 Stadi con una capacità minima di 60.000 persone per la seconda fase;
- 2 Stadi con una capacità minima di 80.000 persone per la partita inaugurale e per la finale;
- l'Installazione di una torre di telecomunicazioni a Bogotà.
- Il congelamento delle tariffe alberghiere per i membri della Fifa a partire dal 1 gennaio 1986, tra le altre cose.
Sospetto, chissà perchè, che le difficoltà riguardassero soprattutto l'ultimo punto.
La Fifa ora è più ottimista. Ma...
Sono mesi, ormai, che parlo di Sudafica 2010 nel blog (sto un po' latitando, è vero, ma dovremmo esserci, ormai, con la più volte annunciata novità tecnologica che tamponerà i buchi) e su Radio Popolare (il prossimo intervento a fine mese), ma gli argomenti di discussione non accennano a esaurirsi.
Per chi se lo fosse chiesto, la lunga introduzione serve a distogliere l'attenzione dal plagio di questa sera: insomma, se è vero che l'argomento principale, qui, sono le difficoltà incontrate dai sudafricani nell'avvicinamento al Mondiale (già altri Paesi si sono fatti avanti, con l'Australia in prima fila), è pur vero che se una firma prestigiosa come Fulvio Bianchi (Spy Calcio) si occupa della faccenda, non posso esimermi dal citarlo.
Il giornalista di Repubblica parla di spiragli confortanti nella difficile situazione della Rainbow Nation.
Siamo molto lieti di quanto è stato fatto in Sudafrica negli ultimi due mesi. I progressi sono davvero evidenti. Il segretario generale della Fifa, Urs Linsi (foto), è soddisfatto dell'andamento dei lavori. La costruzione degli stadi è la questione principale, dobbiamo andare avanti, non possiamo perdere più tempo ed è importante che questo processo di costruzione sia partito. Sappiamo di dover continuare su questa strada e la Fifa monitorerà tutto il percorso da molto vicino. Insomma, Sudafrica sempre nel mirino, prosegue Bianchi, ma non c'è più il pessimismo del passato.
Banalità da politico a parte (tipo la Coppa del Mondo 2010 avrà un tocco sudafricano e sarà quello a renderlo un evento unico), Linsi non poteva di certo annunciare che il Mondiale finirà a un'altra Nazione. Non prima di giugno, almeno (ma di questo abbiamo già parlato).
Nonostante il tono a volte polemico con cui parlo dell'avventura sudafricana, posso garantirvi che in pochi si augurano quanto il sottoscritto che, alla fine, tutto vada per il meglio. Però, ancora, non riesco a condividere l'ottimismo di Fulvio Bianchi.
Che aspettano a farmi cambiare idea?
(Fonti: Spy Calcio e Fifa.com)
sabato, aprile 07, 2007
Errata corrige
Con un po' di ritardo, correggo un'imprecisione veniale (forse), ma comunque non trascurabile: il giocatore ritratto nella foto qui in alto si chiama Matty Pattison ed è il ventenne centrocampista del Newcastle (possibile futura stella dei bafana bafana di Parreira) cui ho fatto riferimento lunedì nel corso del mio collegamento con Effenberg. Chiamandolo, però, Mattison.
E stavo anche leggendo.
mercoledì, aprile 04, 2007
I dubbi del presidente
Joseph Blatter è il candidato unico alle prossime elezioni presidenziali della Fifa, in programma il 31 maggio, durante il congresso che si svolgerà a Zurigo. Il termine ultimo entro cui presentare altre candidature era il 31 marzo, data trascorsa senza che nessuno si facesse avanti (pazienza).
Devo ringraziare tutte le Confederazioni, che hanno dimostrato di avere fiducia in me, ha commentato Sepp. Non ha aggiunto (ma sarebbe sato superfluo) che, ora, il Sudafrica può anche cominciare a preoccuparsi.
Il perchè è presto detto. Nonostante le dichiarazioni di rito dei responsabili dell'organizzazione, i lavori sono indietro. Molto indietro.
Lunedì, ai microfoni di Effenberg, avete potuto sentire le parole di Tumi Makgabo, portavoce del comitato che si sta occupando di trasformare in realtà il sogno del primo Mondiale africano. Nell'intervista rilasciata a Claudio Agostoni, Paolo Maggioni e al sottoscritto, l'immagine di una macchina senza motore sembra sgretolarsi definitivamente, per lasciare spazio a grandi sorrisi e a una perfetta organizzazione (Blatter ha detto che ci sono tre piani: il piano A, il piano B, il piano C. Il piano A prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica, il piano B prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica, il piano C prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica. Ora conoscete tutti i piani).
La realtà, però, sembra diversa, con una sovrabbondanza di sfoghi e pubbliche denunce da parte di ministri del governo del presidente Mbeki e di vari responsabili di organizzazioni sanitarie, sindacali e ambientaliste che lamentano tagli a importanti settori del sociale pur di far fronte a spese in costante crescita per la realizzazione di impianti e infrastrutture (in enorme ritardo con i tempi) in vista della coppa del mondo 2010.
Torniamo alle elezioni Fifa. Poco tempo fa, Andrew Jennings mi consigliava di aspettare qualche giorno: Se i sudafricani termineranno gli stadi in tempo (o se i ritardi saranno decenti, vedi Italia '90 o le Olimpiadi di Atene, ndr), nessun problema. Ma una volta che Blatter sarà stato rieletto alla presidenza -e gli africani dovranno per forza votare per lui- non avrà più nessun vincolo. Ma non farà nulla prima della fine di maggio.
Bene, ora Sepp si ritrova unico candidato. Ha ancora bisogno dei voti africani? Ha ancora bisogno del Mondiale in Sudafrica (o, più in generale, in Africa)? Difficile dare una risposta certa, ma propenderei per un no.
Anche se il padrone del calcio ha puntato molto sulla cosiddetta rotazione dei continenti, va ricordato che Sepp Blatter è un politico navigato e un mago delle pubbliche relazioni (qualcuno direbbe del raggiro). Non per niente è al terzo mandato presidenziale, nonostante scandali, inchieste giudiziarie ed esternazioni a dir poco infelici.
Se il Mondiale lasciasse il continente nero, insomma, lui cadrebbe in piedi e la colpa, in ogni caso, ricadrebbe sulle spalle dei sudafricani.
Nemmeno Fulvio Bianchi, firma di Repubblica, che giusto ieri ha toccato l'argomento nella sua rubrica Spy Calcio, è troppo ottimista: La Fifa in questa scelta (l'assegnazione di Euro 2012 all'Italia, ndr) non c'entra: il presidente Sepp Blatter ha un'altra grana da risolvere. Sudafrica 2010: il Mondiale forse verrà davvero spostato di sede.
Ancora, certezze non ce ne sono. Comunque, non se ne riparlerà prima di giugno.
L'Australia, intanto, rimane alla finestra.
martedì, aprile 03, 2007
Supercalifragilistichespiralidoso! aggiorno (e chiudo?) "Contro la Bindi"
Con un po' di ritardo (mio), ecco la risposta di Ivan Scalfarotto a Rosy Bindi:
Bindi, Mary Poppins e i bambini africaniIvan Scalfarotto
La ministra Bindi, dopo aver sostenuto che è meglio per un bambino vivere in Africa che con genitori omosessuali, se la cava con una lettera a Eugenio Scalfari in cui, paragonandosi a Mary Poppins ("la governante che privilegiava gli interessi dei bambini in un mondo di adulti presi dai loro bisogni"), prova a chiarire queste singolari affermazioni spiegando che per un bambino la cosa migliore è vivere con una mamma e un papà, e se questi sono africani, va da sé, in Africa.
Come non essere d'accordo? Peccato che i minori in stato di adottabilità, in Africa e altrove, non abbiano né una mamma né un papà e che il loro unico interesse (anzi il diritto), di cui la nostra Mary Poppins dovrebbe occuparsi, è semplicemente quello di essere adottati, trovare una famiglia e con essa amore, protezione, educazione e sicurezza.
Molti paesi della cui civiltà giuridica non è dato dubitare hanno capito da tempo che l'interesse dei bambini in stato di adottabilità è che il numero dei richiedenti sia il più possibile allargato e certamente non ridotto! - ammettendo singoli e coppie gay a tale facoltà e al successivo severo scrutinio per verificarne l'idoneità. Rattrista che solo in Italia a un ministro sia permesso di sostenere l'aprioristica eliminazione di intere categorie di cittadini da una certa facoltà e di auspicare che i minori in abbandono restino in quello stato senza che un coro di voci si levi a chiedergliene conto.
La ministra Bindi, dopo aver sostenuto che è meglio per un bambino vivere in Africa che con genitori omosessuali, se la cava con una lettera a Eugenio Scalfari in cui, paragonandosi a Mary Poppins ("la governante che privilegiava gli interessi dei bambini in un mondo di adulti presi dai loro bisogni"), prova a chiarire queste singolari affermazioni spiegando che per un bambino la cosa migliore è vivere con una mamma e un papà, e se questi sono africani, va da sé, in Africa.
Come non essere d'accordo? Peccato che i minori in stato di adottabilità, in Africa e altrove, non abbiano né una mamma né un papà e che il loro unico interesse (anzi il diritto), di cui la nostra Mary Poppins dovrebbe occuparsi, è semplicemente quello di essere adottati, trovare una famiglia e con essa amore, protezione, educazione e sicurezza.
Molti paesi della cui civiltà giuridica non è dato dubitare hanno capito da tempo che l'interesse dei bambini in stato di adottabilità è che il numero dei richiedenti sia il più possibile allargato e certamente non ridotto! - ammettendo singoli e coppie gay a tale facoltà e al successivo severo scrutinio per verificarne l'idoneità. Rattrista che solo in Italia a un ministro sia permesso di sostenere l'aprioristica eliminazione di intere categorie di cittadini da una certa facoltà e di auspicare che i minori in abbandono restino in quello stato senza che un coro di voci si levi a chiedergliene conto.
Vabbe', che dire? La Bindy non cambierà idea, così come non la cambieranno Bagnasco, nè la Binetti. Intendiamoci, non mi sogno nemmeno di accostare questi ultimi alla Mary Poppins del governo Prodi, per quanto deludente possa essersi rivelata, non si avvicinerà mai al livello di ignorante pericolosità di questi simpatici teodem. Proprio per questo, però, proprio per quell'intelligenza che le riconosco (riconoscevo?) -posizione che vorrei non dover rivedere- mi auguro possa fare marcia indietro, seppur in modo parziale.
Che ne dici, Mary?
P.S. L'immagine associata alla campagna Contro la Bindi, nella colonna qui a lato, non è una sottile presa in giro. Ahimè, più banalmente, l'immagine cambia ciclicamente (ma l'ho appena scoperto), nel sito d'origine. Però è divertente, quindi credo proprio che resterà dov'è.