venerdì, agosto 31, 2007

 

I precari del calcio fuori dal campo

"Non riuscirò mai a capire quale logica, calcolo, vizio o inettitudine spinga a inventare un giornale per farlo colare a picco".
A parlare è Ivan Zazzaroni, ex direttore dello scomparso Dieci e ora editorialista di Libero.
In effetti, la domanda sorge spontanea: perchè iniziare un'impresa commerciale che sai già destinata al fallimento? Finanziamenti pubblici "a perdere"?
Mah, leggete l'articolo di Roberto Di Caro, riportato da Simone Stenti nel suo blog.
Dieci, Radio Milaninter... c'è di che stare allegri...

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Mbeki: cambiamo i nomi delle città per recuperare l'identità africana

Il presidente sudafricano Thabo Mbeki ha chiesto al parlamento di lavorare sul programma per il cambio di nomi delle città e dei villaggi del paese: “Cambiare i nomi occidentali, che spesso danno l’impressione che il Sudafrica sia un avamposto europeo più che uno stato dell’Africa, aiuterà il Paese a riscoprire la sua identità
All’inizio della scorsa settimana, alcuni politici sudafricani si erano ribellati alla decisione di cambiare il nome di Pretoria in Tshwane sulle fermate della metropolitana e sui segnali stradali, rivolgendosi a un tribunale perché bloccasse il procedimento. Il sindaco di Pretoria, Gwen Ramakgopa ha allora chiesto ai rappresentanti dei partiti politici contrari all’iniziativa di dimettersi dal consiglio per i trasporti della città: “Sostituire simboli e nomi con equivalenti africani è un modo per superare una fase della storia dolorosa in cui la nostra umanità è stata soggiogata e violata”.
Si tratta di cambiamenti che, di sicuro, la popolazione nera potrà accettare con più facilità, ma non credo possa essere arrestato il processo ormai in corso. Sembra uno slogan elettorale, ma è così assurdo chiedere che l'Africa torni a essere un diritto degli africani?
(Fonte: Misna)

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Yankees go home


"L'arrivo di forze americane in qualsiasi Paese africano rischia di danneggiare le relazioni tra i Paesi del continente".
(Mosiuoa Lekota, ministro della Difesa sudafricano, sottolineando la posizione africana di netto rifiuto rispetto a Washington, che intende creare un nuovo comando militare nel continente, a quanto pare in Liberia.)
(Fonte: Misna)

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giovedì, agosto 30, 2007

 

Il calcio alla Blatter

Oggi, mi abbandono alla pigrizia (e alla cronica penuria di tempo, per la verità) e vi rimando a due post dell'estate 2006 del blog di Pippo Russo (non lo avviso nemmeno, ma una citazione fa sempre piacere!): Il calcio alla Blatter e Contro il calcio blatterizzato -e chi non lo è?-, lampanti esempi di giornalismo non proprio a favore del dittatore svizzero. Beh, di dar torto a Pippo, proprio non me la sento.

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mercoledì, agosto 29, 2007

 

Il governo ritira milioni di preservativi potenzialmente difettosi

Il dipartimento di Salute del Sudafrica sta procedendo al ritiro di 20 milioni di preservativi potenzialmente difettosi, molti dei quali distribuiti nel corso di piani governativi anti Aids.
Sembra che una delle aziende produttrici di preservativi, la Zalatex, con cui il Governo aveva un contratto, abbia corrotto un funzionario statale sudafricano per farsi certificare come a norma quasi 4 milioni di profilattici in realtà difettosi.
Il governo sta quindi procedendo al ritiro di tutti i profilattici della marca Choice prodotti e distribuiti dall'azienda a partire dallo scorso anno e il cui ammontare si aggira attorno ai 20 milioni (ma l'azienda respinge le accuse, definendole "false, offensive, diffamatorie").
Secondo le stime, in Sudafrica ci sono 5 milioni di persone affette dal virus dell'Hiv e circa mille morti al giorno a causa dell'Aids. La distribuzione gratuita di milioni di preservativi ogni anno è una parte fondamentale dello sforzo governativo per contrastare la diffusione della malattia.
(Fonte: Il sole 24 ore)

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sabato, agosto 25, 2007

 

La Fifa dà il via ad Azania 2010

Si è conclusa con un compromesso la querelle sui nomi delle città che ospiteranno le gare di Sudafrica 2010.
Le municipalità premevano affinchè Fifa e Comitato organizzatore acconsentissero all’utilizzo dei loro nuovi nomi, quelli adottati dopo la caduta del regime, mentre i dirigenti calcistici ritenevano di dover adottare le vecchie denominazioni per agevolare il riconoscimento delle città da parte del pubblico internazionale. Risultato: i biglietti riporteranno la doppia denominazione (Pretoria/Tshwane, Bloemfontein/Mangaung e Port Elizabeth/Nelson Mandela Bay).
E' ancora in sospeso, invece, la decisione riguardante Nelspruit (Mbombela).
L’espediente servirà a promuovere il nuovo corso delle città coinvolte, nonché a rendere i visitatori più consapevoli delle trasformazioni che ha attraversato il Sudafrica dal 1994, con la caduta del regime dell'apartheid, a oggi.
Il governo nero della Rainbow Nation sostiene da anni una campagna per cambiare centinaia di toponimi, considerati un'eredità del passato coloniale del Paese. La capitale Pretoria, per esempio, porta questo nome in onore del boero Andries Pretorius e, proprio per questo, molti considerano più "appropriata" la nuova denominazione: Tshwane, il nome di un capo locale pre-coloniale.
Azania 2010, insomma, è alle porte.

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venerdì, agosto 24, 2007

 

Scozia-Sudafrica 1-0

Il Sudafrica esce sconfitto, ma a testa alta, dall'amichevole disputata mercoledì sera al Pittodrie Stadium di Aberdeen. Il miglior gioco espresso negli ultimi mesi, contro una nazionale solida e rognosa, guidata da Alex McLeish, non è bastato ai bafana bafana per inaugurare al meglio il ciclo di amichevoli di fine 2007 che porterà la squadra di Parreira anche in Italia.
Il Sudafrica domina il primo tempo ma non riesce a capitalizzare la supremazia territoriale, andando regolarmente a sbattere contro le barricate dei padroni di casa. La Scozia cresce dopo l'intervallo e Kris Boyd (foto) va a segno al 71esimo minuto, su assist del capitano Darren Fletcher. Peccato per l'infortunio che costringe Zuma a lasciare il campo al 12esimo: l'ex Udinese Nomvete, entrato a sostituirlo, sbaglia la clamorosa occasione del pari su cross di Bradley Carnell.

La squadra continua a crescere, i progressi sono innegabili. Vediamo cosa saprà tirare fuori Parreira da questo gruppo.

Scozia: Gordon, Hutton, Anderson, McManus, McEveley, Brown, Caldwell, Fletcher, McFadden, O'Connor, Miller. Subs: Neil Alexander, Graham Alexander, Berra, Pearson, Robson, Teale, Beattie, Boyd, Maloney, Marshall.
Sudafrica: Fernandez, Nzama, Mokoena, Mhlongo, Carnell, Pienaar, Zothwane, Sibaya, Buckley, Nkosi, Zuma. Subs: Marlin, Mere, Fransman, Evans, Modise, Vilakazi, Nomvethe, Dikgacoi, Sheppard, Fanteni.

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mercoledì, agosto 22, 2007

 

Sonia Gandhi in Sudafrica

Copiaincolla (la notizia è importante, però):
I rapporti bilaterali tra Sudafrica e India - ma anche quelli trilaterali di cooperazione sud-sud tra Brasile, India e Sudafrica già in atto attraverso uno speciale organismo – sono al centro di una visita di lavoro di Sonia Gandhi, presidente del partito “Indian National Congress”, che incontra tra gli altri il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela (visitando anche la sua prigione a Robben Island , al largo di Città del Capo), il presidente sudafricano Thabo Mbeki, la vice presidente Phumzile Mlambo-Ngcuka e la ministra (ministra!?!? boh, ndr) degli Esteri Nkosazana Dlamini Zuma. L’attività della India-South Africa Commercial Alliance (Isaca), creata nell’ottobre 1997 per promuovere relazioni commerciali e d’affari tra i due paesi e i programmi del vertice India-Brasile-Sudafrica (Ibsa) - che si riunisce periodicamente per coordinare l’azione dei tre paesi in particolare rispetto ai processi di globalizzazione – figurano tra i temi principali degli incontri politici dell’esponente indiana. Specifico spazio viene riservato nell’agenda della visita anche al progresso delle donne del Sud del mondo, in particolare con un incontro con la consorte del presidente, Zanele Mbeki e il lancio del programma di lavoro cooperativo femminile, “Jobs for growth co-operative women's
(Fonte: Misna)

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Ranking Fifa: il Sudafrica risale, ma basterà?

L'Italia mantiene la terza piazza della classifica Fifa (Brasile e Argentina sono ancora avanti).
Recupera, invece, il
Sud Africa di Parreira, che guadagna 3 posizioni (dalla 64esima alla 61esima, con 488 punti): sorpassati Zambia e Macedonia.
Nel ranking continentale, i bafana bafana sono ora al tredicesimo posto (dietro a Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio, Marocco, Tunisia, Egitto, Guinea, Ghana, Senegal, Mali, Angola e Togo).
Il Mondiale si avvicina, certo, ma, prima, c'è una Coppa d'Africa da affrontare al meglio. Con 12 squadre davanti, però, potrebbe rivelarsi un'impresa difficile.

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martedì, agosto 21, 2007

 

Morte di una radio sportiva

Come molti di voi, confesso di non aver letto nulla riguardo alla chiusura -improvvisa, inaspettata, a tradimento- di Radio Milaninter. Beh, non ha nulla a che vedere, è ovvio, con Sudafrica 2010, ma direi che sarebbe un delitto lasciare che una notizia come questa passi sotto silenzio, quindi riporto i commenti di Francesco Menichella (del suo blog) e Pippo Russo (blog e l'Unità).
Morte di una radio sportiva.
Nella notte tra il 13 e il 14 agosto due furgoni entrano nella redazione milanese di radio MilanInter e portano via computer, mixer audio, microfoni, cuffie. All’insaputa degli ascoltatori e dei giornalisti che vi lavoravano una radio improvvisamente viene assassinata. Il movente è di natura economica e così tutti devono mettere il cuore in pace. Il capitale ha sempre ragione e proprio Radio Capital occupa provvisoriamente le frequenze che appartenevano alla defunta. La vicenda offre un meraviglioso spettacolo di flessibilità del lavoro: nessun preavviso, nessuna comunicazione al direttore, nessuna riunione redazionale. Se questo modo d’agire dovesse fungere da esempio per altre realtà imprenditoriali dovremmo immediatamente evacuare l’Italia o permettere all’economia di crescere liberalizzando la schiavitù. C’è da sperare che nessuno sappia nulla di questa vicenda e venga subito insabbiata per non stimolare la fantasia di qualche fondamentalista liberale. Quanto al diritto all’informazione o al rispetto di qualsiasi regola deontologica nessuna traccia. Il denaro può tutto… riempire di piombo i giocattoli dei bambini, svanire con il diritto alla pensione, proteggere dalle tasse chi è più ricco.
Come può una radio che muore all’alba di una giornata estiva fare notizia? (F.Menichella)

Accadono sempre cose strane a Ferragosto.
Episodi buoni per alimentare leggende metropolitane. Tradizionalmente, è questo il periodo in cui i cani vengono abbandonati in autostrada e i gerarchi nazisti vengono trafugati in valigia. I giorni a cavallo di Ferragosto 2007 non si sono sottratti tradizione, regalandoci tre variazioni sul tema: l’albanese che evade in autogrill; il bambino abbandonato su un carrello dentro un centro commerciale; e l’emittente radiofonica chiusa di punto in bianco, senza preavviso alcune alle maestranze. Dei primi due casi conoscete più o meno tutto; del terzo, purtroppo, sapete un po’ meno perché esso è avvenuto nel silenzio generale. Come voleva chi ha organizzato la manovra, cioè i proprietari. L’emittente radiofonica in questione è “Radio MilanInter FM”, canale tematico dedicato ai due club milanesi, inaugurato nel gennaio 2005 e diventato in meno di due anni un punto di riferimento per i tifosi rossonerazzurri; tanto da toccare, secondo le ultime rilevazioni di Audiradio, punte di 100.000 ascolti giornalieri.“Radio MilanInter FM” trasmetteva dalle frequenze 91.7 su Milano, 91.6 su Como e 89.1 su Bergamo. Trasmetteva. Perché – abracadabra – da un giorno all’altro e con la redazione tutta in vacanza la radio ha smesso di esistere. La proprietà, composta da un gruppo che controlla altre emittenti radiofoniche locali del Triveneto, ha venduto a “Radio Dee Jay” (che fa capo al Gruppo Editoriale L’Espresso) la frequenza che copre Milano; e è molto probabile che altrettanto succeda con le altre due frequenze. Con una semplice e tragica conseguenza: quella per cui, ceduto il bene immateriale (la casella nell’etere), viene automaticamente soppressa la struttura operativa che su esso fondava la propria stessa esistenza, ovvero l’azienda-radio.I 15 collaboratori dell’emittente si son trovati da un giorno all’altro senza lavoro. Alcuni di loro non sono nemmeno stati avvisati dall’editore, perché in vacanza. Hanno scoperto o scopriranno la triste nuova al loro ritorno a Milano. Quando constateranno che dai locali in cui lavoravano fino a un paio di settimane fa sono stati portati via pure i loro pc.“La radio era in crescita, ma meno di quanto la proprietà sperasse” ha dichiarato al sito Datasport l’ormai ex direttore dell’emittente, Lapo De Carlo. Il quale ha aggiunto: “Credo che l’editore vorrà ‘ammortizzare’ concedendo a tutti una buonuscita economica, non solo agli assunti ma anche ai collaboratori”. Bontà sua. Sullo sfondo della vicenda rimane la regola aurea: business is business. Quanto al lavoro, esso viene ridotto sempre più a variabile dipendente. Così in Italia, anno 2007, può scomparire una realtà produttiva. E non soltanto a Ferragosto. (P.Russo)

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sabato, agosto 18, 2007

 

Le condanne

Ecco l'aggiornamento di quanto scritto nel post precedente:
Sono stati condannati a dieci e a cinque anni di reclusione con la condizionale i cinque responsabili della sicurezza in Sudafrica coinvolti nel 1989 nel tentato omicidio di monsignor Frank Chikane all’epoca dei fatti segretario generale del Consiglio delle Chiese sudafricane, nonchè uno dei principali attivisti anti-Apartheid del paese, e oggi capo di gabinetto del presidente Thabo Mbeki. Dopo essersi dichiarati colpevoli del tentato omicidio, l’ex-ministro degli Interni Adriaan Vlok e l’ex-capo della polizia Johan van der Merwe sono stati condannati a 10 anni di reclusione con la condizionale e, se non commetteranno crimini in questo lasso di tempo, non si faranno neanche un giorno di carcere. Gli altri tre co-accusati (l’ex-maggior generale Christoffel Smith e gli ex-colonnelli Gert Otto e Johannes van Staden) sono stati condannati a cinque anni di pena, sempre con la condizionale. Il procuratore Anton Ackerman ha spiegato che la scelta di applicare la sospensione della pena con la condizionale a tutti gli imputati dimostra la voglia di “riconciliare” e non di “punire” dei sudafricani. “Sono contento che questa vicenda si sia conclusa e che adesso si possa andare avanti. Spero anche che la conclusione di questo caso possa servire per risolvere altre questioni ancora pendenti di fronte alla legge e relative agli anni bui dell’apartheid” ha detto il reverendo Chikane uscendo dall’Alta Corte di Pretoria questa mattina. La decisione di sospendere la condanna con la condizionale, infatti, potrebbe permettere la soluzione di una serie di casi che vedono coinvolti personaggi del vecchio regime segregazionista che, non partecipando alle riunioni delle Commissioni per la verità e la riconciliazione (Trc) post-apartheid, non hanno ottenuto l’amnistia per i reati commessi. Lo stesso ex-ministro degli Interni, amnistiato dalla Trc per altri reati compiuti durante il regime, non aveva ammesso di fronte alla Commissione il tentato omicidio di Chikane. L’ex-ministro aveva comunque chiesto perdono al reverendo lo scorso anno, quando, nel corso di una funzione religiosa, Vlok aveva lavato i piedi di Chikane.
(Fonte: Misna)

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giovedì, agosto 16, 2007

 

Parte il processo a Vlok

Rieccomi, dopo quasi un mese di assenza. Un po' di vacanze (poche, per la verità), un po' di problemi con Telecom e Alice (è dura recuperare dati e files, se li salvi nella posta eletrronica - errore da non ripetere - e il gestore continua a ripetere che il guasto sarà risolto entro una settimana).
Vabbe', riparto con una breve di cronaca.
Comincerà domani, a Johannesburg, il processo ad Adriaan Vlok, ex ministro della sicurezza negli anni ottanta. È accusato di aver complottato per uccidere alcuni attivisti antiapartheid.
(Fonte: Internazionale.it)

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