domenica, luglio 06, 2008

 

Gianni Mura/2

La seconda parte:

Infatti, dopo la sentenza di primo grado, lei scriveva che 30 punti di penalizzazione, per la Juventus, più che una punizione sembravano la gogna.
Sì, ma perché mi aspettavo quello che poi sarebbe successo. Cioè commentando, credo con Crosetti, durante i Mondiali, dicevo che tutto questo mi ricordava l’acquisto di un tappeto in un suk tunisino: quanto costa? 100, poi viene via per 30. Lì è una cosa puramente interpersonale tra acquirente e venditore. Nel caso del calcio, c’è bisogno di una forza di occupazione che blocchi i treni o i traghetti. Però tutto questo fa parte di un film già visto, in sostanza. La faccenda della Reggina, per esempio. Leggevo sulla Gazzetta dello Sport che, secondo il sindaco di Reggio Calabria, la richiesta di penalizzazione del procuratore Palazzi ai danni della Reggina sarebbero antimeridionaliste. Ma, visto che da questa penalizzazione avrebbe tratto vantaggio il Lecce, proprio non riesco a capire in che modo sia antimeridionalista. Cioè, chi sbaglia paga. Altrimenti si può dire che le precedenti azioni contro Milan e Juve fossero antinordiste. Mi sembra assurdo tutto questo agitarsi di sindaci, del resto si erano mossi anche Veltroni, Chiamparino e Dominaci. Non richiesti, tra l’altro.
In effetti, mi sembra che le vicende di questa estate (“calciopoli” e la vittoria al Mondiale) hanno dimostrato l’abilità dei politici italiani nel salire sul carro dei vincitori. Mi viene in mente la Melandri sull’autobus che portava gli azzurri al Circo Massimo…
C’è da dire che lei era andata a trovarli a Coverciano… comunque sono abilissimi. E poi io trovo giusto che quelli della Nazionale chiedano di “non salire sul carro”. Io ho addirittura evitato di usare il plurale (“abbiamo vinto con la Francia”). Ho usato sempre il loro perché mi sembrava giusto nei loro confronti e perché era una vittoria di questo gruppo contro gran parte dell’opinione pubblica e contro la diffidenza di molti, tra cui il sottoscritto. Per cui non vedo perché dovrei cambiare idea improvvisamente e salire sul carro.
Sì, mi ricordo i suoi articoli precedenti al Mondiale, con il famoso “turiamoci il naso”…
Beh, questo è stato un Mondiale bizzarro. Non è un giallo, ma una cosa in cui tutte le disgrazie diventavano vantaggi. Abbiamo vinto, anzi, hanno vinto un Mondiale perché si è fatto male Nesta: sembrava una sciagura, invece Materazzi è diventato il simbolo dell’Italia vincente, il che mi ha ricordato Scopigno, che diceva: “Tutto mi sarei aspettato fuorché Niccolai in mondovisione”. E anch’io non me l’aspettavo, ma va benissimo.
Una sorpresa, anche “divertente”, per certi versi. Come nel 1982.
Sì, nell’82 cera una squadra forte, secondo me. Qui ci sono molte contraddizioni in questa vittoria. Per esempio, tutti, dalle Alpi alle piramidi, dicevano che l’Italia avrebbe vinto se Totti fosse ritornato Totti. Infatti, è stato il peggiore. E hanno vinto lo stesso. Nesta era il pilastro della difesa: si è fatto male, ha giocato Materazzi e hanno vinto lo stesso. Beh, ci vuole anche del talento.

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