sabato, aprile 14, 2007

 

Vertice di Johannesburg: quali farmaci a prezzi sostenibili?

L’Africa deve imparare a fare più affidamento su se stessa per migliorare la salute della sua gente: è il messaggio di Alpha Oumar Konaré, presidente della Commissione dell’Unione africana (UA), in apertura della Conferenza dei ministri della salute del continente organizzata dall’organismo sovra-nazionale a Johannesburg (Sudafrica).
Ricordando che i 53 Stati dell’UA spendono in media dal 3 al 10% del loro bilancio per la sanità (ma nel 2001 si erano impegnati a raggiungere il 15%, ndr), Konaré ha sollecitato i Paesi africani a mettere da parte le risorse economiche necessarie nella lotta alle malattie, indicando alcune strade: esigere, per esempio, prezzi migliori per le preziose materie prime locali, mettere fine alle “rovinose guerre” che impediscono la realizzazione di strategie sanitarie e fermare la fuoriuscita illegale di denaro dal continente.
Il commissario per gli affari sociali dell’UA, Bience Gawanas, si è poi detto convinto che le nazioni africane, ancora molto dipendenti dai medicinali di importazione, hanno la capacità sia qualitativa sia quantitativa di produrre farmaci in proprio. Un ulteriore messaggio di speranza è venuto dal ministro della Sanità sudafricano Jeff Radebe, convinto che sia possibile entro il 2010 eliminare la malaria, che uccide oltre un milione di africani l’anno.
Temi principali della conferenza, la lotta alle altre principali malattie, come tubercolosi e AIDS, il problema dell’infanzia (circa 4,8 milioni di africani sotto i cinque anni muoiono annualmente di polmonite, diarrea, malaria, morbillo e AIDS) e la cronica carenza di medici e infermieri: solo il 3% del personale sanitario mondiale si trova in Africa dove si concentra il 25% delle malattie del pianeta.
Altro argomento " caldo", un programma continentale per la produzione di farmaci “generici” a prezzi sostenibili e per la conseguente riduzione della dipendenza in questo settore dai paesi occidentali: Dobbiamo produrre queste medicine in Africa, ne abbiamo la capacità. Perchè dovremmo acquistarle dall’estero mentre potremmo procurarle sul nostro continente? ha chiesto alla platea Mamadou Diallo, responsabile farmaceutico del settore dei medicinali della Commissione dell’Unione Africana. L’obiettivo – ha spiegato il funzionario – è l’individuazione di quali tipi di farmaci il continente possa produrre in particolare per la lotta a malaria, turbercolosi e AIDS, che ogni anno provocano in Africa milioni di vittime. Nel continente, l’Egitto conta una trentina di aziende farmaceutiche, Nigeria e Sudafrica hanno consolidate produzioni di medicinali mentre – secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – su 46 Paesi, 37 dispongono di almeno un’azienda farmaceutica.
Molti governi del continente importano medicinali generici da India e Cina che, sottoposti alle regole dei brevetti internazionali, a volte rischiano di ostacolare l’approvvigionamento o addirittura di impedire la commercializzazione di alcuni farmaci.
(Fonte: Misna)

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