lunedì, febbraio 19, 2007

 

Case agli abitanti degli slum? No, prima il Mondiale

I programmi sudafricani di edilizia popolare, che prevedono la costruzione di centinaia di migliaia di nuove abitazioni a basso costo, potrebbero finire nel dimenticatoio: le necessità finanziarie legate all'organizzazione della Coppa del Mondo di calcio sembrano venire prima di tutto.
Ad affermarlo, in Parlamento, è il ministro dell'edilizia Lindiwe Sisulu (foto).
Nonostante l'impegno governativo di far scomparire le baraccopoli sudafricane entro il 2014, potrebbe accadere che le richieste di finanziamento del suo ministero siano completamente cancellate dallo schermo del radar. Il ministro ha poi sottolineato la chiara e attuale urgenza di mettere a disposizione i fondi, le materie prime e i terreni necessari per dare una casa a 2,4 milioni di famiglie che attualmente vivino nelle baraccopoli prima che la competizione per le risorse disponibili diventi più difficile. Anche perchè, se i sudafricani vogliono davvero rispettare la scadenza del 2014, dovranno raddoppiare il ritmo di costruzione: da 250.000 a 500.000 abitazioni all'anno.Un problema in più potrebbe essere la scarsità di cemento, visto che i produttori preferiscono vendere a imprenditori privati (come quelli che si stanno occupando del Mondiale? ndr) piuttosto che al governo.
Ricordo ancora che il Sudafrica, con un tasso di disoccupazione vicino al 30%, ha stanziato un budget di 15 miliardi di rands (circa 1 miliardo e 600milioni di euro) per la prima Coppa del Mondo di calcio assegnata al continente africano.
(Fonte: La Gazzetta del Sud Africa)

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