mercoledì, aprile 04, 2007

 

I dubbi del presidente

Joseph Blatter è il candidato unico alle prossime elezioni presidenziali della Fifa, in programma il 31 maggio, durante il congresso che si svolgerà a Zurigo. Il termine ultimo entro cui presentare altre candidature era il 31 marzo, data trascorsa senza che nessuno si facesse avanti (pazienza).
Devo ringraziare tutte le Confederazioni, che hanno dimostrato di avere fiducia in me, ha commentato Sepp. Non ha aggiunto (ma sarebbe sato superfluo) che, ora, il Sudafrica può anche cominciare a preoccuparsi.
Il perchè è presto detto. Nonostante le dichiarazioni di rito dei responsabili dell'organizzazione, i lavori sono indietro. Molto indietro.
Lunedì, ai microfoni di Effenberg, avete potuto sentire le parole di Tumi Makgabo, portavoce del comitato che si sta occupando di trasformare in realtà il sogno del primo Mondiale africano. Nell'intervista rilasciata a Claudio Agostoni, Paolo Maggioni e al sottoscritto, l'immagine di una macchina senza motore sembra sgretolarsi definitivamente, per lasciare spazio a grandi sorrisi e a una perfetta organizzazione (Blatter ha detto che ci sono tre piani: il piano A, il piano B, il piano C. Il piano A prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica, il piano B prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica, il piano C prevede che la Coppa si svolga in Sudafrica. Ora conoscete tutti i piani).
La realtà, però, sembra diversa, con una sovrabbondanza di sfoghi e pubbliche denunce da parte di ministri del governo del presidente Mbeki e di vari responsabili di organizzazioni sanitarie, sindacali e ambientaliste che lamentano tagli a importanti settori del sociale pur di far fronte a spese in costante crescita per la realizzazione di impianti e infrastrutture (in enorme ritardo con i tempi) in vista della coppa del mondo 2010.
Torniamo alle elezioni Fifa. Poco tempo fa, Andrew Jennings mi consigliava di aspettare qualche giorno: Se i sudafricani termineranno gli stadi in tempo (o se i ritardi saranno decenti, vedi Italia '90 o le Olimpiadi di Atene, ndr), nessun problema. Ma una volta che Blatter sarà stato rieletto alla presidenza -e gli africani dovranno per forza votare per lui- non avrà più nessun vincolo. Ma non farà nulla prima della fine di maggio.
Bene, ora Sepp si ritrova unico candidato. Ha ancora bisogno dei voti africani? Ha ancora bisogno del Mondiale in Sudafrica (o, più in generale, in Africa)? Difficile dare una risposta certa, ma propenderei per un no.
Anche se il padrone del calcio ha puntato molto sulla cosiddetta rotazione dei continenti, va ricordato che Sepp Blatter è un politico navigato e un mago delle pubbliche relazioni (qualcuno direbbe del raggiro). Non per niente è al terzo mandato presidenziale, nonostante scandali, inchieste giudiziarie ed esternazioni a dir poco infelici.
Se il Mondiale lasciasse il continente nero, insomma, lui cadrebbe in piedi e la colpa, in ogni caso, ricadrebbe sulle spalle dei sudafricani.
Nemmeno Fulvio Bianchi, firma di Repubblica, che giusto ieri ha toccato l'argomento nella sua rubrica Spy Calcio, è troppo ottimista: La Fifa in questa scelta (l'assegnazione di Euro 2012 all'Italia, ndr) non c'entra: il presidente Sepp Blatter ha un'altra grana da risolvere. Sudafrica 2010: il Mondiale forse verrà davvero spostato di sede.
Ancora, certezze non ce ne sono. Comunque, non se ne riparlerà prima di giugno.
L'Australia, intanto, rimane alla finestra.


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