sabato, agosto 18, 2007
Le condanne
Ecco l'aggiornamento di quanto scritto nel post precedente:
Sono stati condannati a dieci e a cinque anni di reclusione con la condizionale i cinque responsabili della sicurezza in Sudafrica coinvolti nel 1989 nel tentato omicidio di monsignor Frank Chikane all’epoca dei fatti segretario generale del Consiglio delle Chiese sudafricane, nonchè uno dei principali attivisti anti-Apartheid del paese, e oggi capo di gabinetto del presidente Thabo Mbeki. Dopo essersi dichiarati colpevoli del tentato omicidio, l’ex-ministro degli Interni Adriaan Vlok e l’ex-capo della polizia Johan van der Merwe sono stati condannati a 10 anni di reclusione con la condizionale e, se non commetteranno crimini in questo lasso di tempo, non si faranno neanche un giorno di carcere. Gli altri tre co-accusati (l’ex-maggior generale Christoffel Smith e gli ex-colonnelli Gert Otto e Johannes van Staden) sono stati condannati a cinque anni di pena, sempre con la condizionale. Il procuratore Anton Ackerman ha spiegato che la scelta di applicare la sospensione della pena con la condizionale a tutti gli imputati dimostra la voglia di “riconciliare” e non di “punire” dei sudafricani. “Sono contento che questa vicenda si sia conclusa e che adesso si possa andare avanti. Spero anche che la conclusione di questo caso possa servire per risolvere altre questioni ancora pendenti di fronte alla legge e relative agli anni bui dell’apartheid” ha detto il reverendo Chikane uscendo dall’Alta Corte di Pretoria questa mattina. La decisione di sospendere la condanna con la condizionale, infatti, potrebbe permettere la soluzione di una serie di casi che vedono coinvolti personaggi del vecchio regime segregazionista che, non partecipando alle riunioni delle Commissioni per la verità e la riconciliazione (Trc) post-apartheid, non hanno ottenuto l’amnistia per i reati commessi. Lo stesso ex-ministro degli Interni, amnistiato dalla Trc per altri reati compiuti durante il regime, non aveva ammesso di fronte alla Commissione il tentato omicidio di Chikane. L’ex-ministro aveva comunque chiesto perdono al reverendo lo scorso anno, quando, nel corso di una funzione religiosa, Vlok aveva lavato i piedi di Chikane.
(Fonte: Misna)
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