mercoledì, aprile 23, 2008
La medaglia Oliver Tambo
Un'altra notizia Misna:
Linda Biehl, la madre che commosse il Sudafrica perdonando gli assassini della figlia in nome della riconciliazione razziale, ha ricevuto dalle mani del presidente Thabo Mbeki l’ ‘Ordine della compagnia di Oliver Reginald Tambo’, una delle più alte onorificenze del paese. L’omicidio di Amy Biehl, il 25 agosto del 1993, fu uno degli ultimi e più tragici episodi degli anni dell’apartheid, conclusi nel 1994 con le prime elezioni democratiche. Studentessa americana di 26 anni, la giovane era impegnata in un programma di studio sul contribuito delle donne di colore nella lotta per i diritti civili; dopo aver accompagnato in macchina tre suoi amici nella township di Guguletu, fuori Cape Town, Amy fu aggredita e brutalmente uccisa da un gruppo di giovani militanti di colore di ritorno da un raduno di protesta. I quattro assalitori furono arrestati e condannati, ma cinque anni dopo ricevettero l’amnistia dalla Commissione per la verità e la riconciliazione istituita dall’arcivescovo Desmond Tutu, davanti alla quale confessarono il loro crimine spiegandolo con la rabbia cieca di quei giorni. Linda e il marito Peter (deceduto nel 2002), che già li avevano perdonati per coerenza con i convincimenti della figlia, non si opposero all’amnistia. In seguito assunsero due degli assassini di Amy presso la fondazione che porta il suo nome e da loro creata per svolgere progetti educativi con i giovani contro il razzismo e per la riconciliazione sia in Sudafrica che negli Stati Uniti. La medaglia Tambo, intitolata all’eroe anti-apartheid e fondatore con Nelson Mandela e Walter Sisulu dell'African National Congress, è stata assegnata anche a Kofi Annan e Harry Belafonte e alla memoria di Martin Luther King jr. e del Mahatma Gandhi.
Linda Biehl, la madre che commosse il Sudafrica perdonando gli assassini della figlia in nome della riconciliazione razziale, ha ricevuto dalle mani del presidente Thabo Mbeki l’ ‘Ordine della compagnia di Oliver Reginald Tambo’, una delle più alte onorificenze del paese. L’omicidio di Amy Biehl, il 25 agosto del 1993, fu uno degli ultimi e più tragici episodi degli anni dell’apartheid, conclusi nel 1994 con le prime elezioni democratiche. Studentessa americana di 26 anni, la giovane era impegnata in un programma di studio sul contribuito delle donne di colore nella lotta per i diritti civili; dopo aver accompagnato in macchina tre suoi amici nella township di Guguletu, fuori Cape Town, Amy fu aggredita e brutalmente uccisa da un gruppo di giovani militanti di colore di ritorno da un raduno di protesta. I quattro assalitori furono arrestati e condannati, ma cinque anni dopo ricevettero l’amnistia dalla Commissione per la verità e la riconciliazione istituita dall’arcivescovo Desmond Tutu, davanti alla quale confessarono il loro crimine spiegandolo con la rabbia cieca di quei giorni. Linda e il marito Peter (deceduto nel 2002), che già li avevano perdonati per coerenza con i convincimenti della figlia, non si opposero all’amnistia. In seguito assunsero due degli assassini di Amy presso la fondazione che porta il suo nome e da loro creata per svolgere progetti educativi con i giovani contro il razzismo e per la riconciliazione sia in Sudafrica che negli Stati Uniti. La medaglia Tambo, intitolata all’eroe anti-apartheid e fondatore con Nelson Mandela e Walter Sisulu dell'African National Congress, è stata assegnata anche a Kofi Annan e Harry Belafonte e alla memoria di Martin Luther King jr. e del Mahatma Gandhi.
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