sabato, aprile 19, 2008
Dalla Misna
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“I sussidi all’agricoltura nei paesi dell’Unione europea (UE) e negli Stati Uniti proteggono una piccola percentuale di forza lavoro mentre bloccano lo sviluppo nei paesi poveri, dove miliardi di vite dipendono dall’agricoltura”: lo ha detto il presidente sudafricano Thabo Mbeki durante i lavori della 118ª assemblea dell’Unione interparlamentare (Uip) in corso a Cape Town. Delegati di circa 145 paesi sono radunati in questi giorni attorno al tema “Fare arretrare i confini della povertà”, mentre in tutto il mondo continuano a salire i prezzi dei beni alimentari, aggravando il dramma della fame per le popolazioni dei paesi più poveri in Africa, America latina e Asia. Secondo dati Onu citati da Mbeki, oggi nel mondo 37 paesi attraversano una crisi alimentare, peggiorata – ha insistito il presidente del Sudafrica – dalle politiche agricole adottate dai governi del ‘Nord’. L’obiettivo dell’assemblea è pervenire a una concertazione mondiale per ricercare soluzioni sostenibili ai problemi della povertà, della crisi alimentare e dei cambiamenti climatici. L’Uip, fondata nel 1889 per promuovere la pace, la cooperazione tra i popoli e il consolidamento della democrazia rappresentativa, è l’organizzazione internazionale dei parlamenti degli stati sovrani.
“Comportamenti collusivi in alcuni settori dell’economia, in particolare nell’industria alimentare sono motivo di preoccupazione per molti sudafricani” ha detto questa mattina alla stampa il portavoce del governo Themba Maseko alla fine di una riunione del gabinetto dei ministri dedicata al problema dell’inflazione e durata tutta la notte. “I ministri dei dicasteri economici e sociali hanno avuto incarico di sviluppare strategie per affrontare il problema e riferire al consiglio” ha continuato Maseko, aggiungendo che l’esecutivo si attende dagli uffici competenti di vigilare e intraprendere azioni severe contro pratiche che abbiano contribuito a far salire i prezzi. La federazione dei sindacati sudafricani ha indetto per oggi una manifestazione di protesta davanti al municipio di Johannesburg; nell’ultimo anno, dicono i sindacalisti, il prezzo del mais, prodotto alla base dell’alimentazione dei più poveri, è salito del 40% così come sono aumentati pane, latte, uova, carne e pollo. Le cause dell’aumento dei beni alimentari, fenomeno che sta interessando tutto il mondo con danni più gravi nei paesi del sud del mondo e tra le popolazioni più povere, sono state attribuite alla scarsità dei raccolti e all’aumento del prezzo del petrolio, ma con il passare delle settimane e il diffondersi globale del problema sono sempre più evidenti anche fenomeni prettamente speculativi.
(Fonte: Misna)
“I sussidi all’agricoltura nei paesi dell’Unione europea (UE) e negli Stati Uniti proteggono una piccola percentuale di forza lavoro mentre bloccano lo sviluppo nei paesi poveri, dove miliardi di vite dipendono dall’agricoltura”: lo ha detto il presidente sudafricano Thabo Mbeki durante i lavori della 118ª assemblea dell’Unione interparlamentare (Uip) in corso a Cape Town. Delegati di circa 145 paesi sono radunati in questi giorni attorno al tema “Fare arretrare i confini della povertà”, mentre in tutto il mondo continuano a salire i prezzi dei beni alimentari, aggravando il dramma della fame per le popolazioni dei paesi più poveri in Africa, America latina e Asia. Secondo dati Onu citati da Mbeki, oggi nel mondo 37 paesi attraversano una crisi alimentare, peggiorata – ha insistito il presidente del Sudafrica – dalle politiche agricole adottate dai governi del ‘Nord’. L’obiettivo dell’assemblea è pervenire a una concertazione mondiale per ricercare soluzioni sostenibili ai problemi della povertà, della crisi alimentare e dei cambiamenti climatici. L’Uip, fondata nel 1889 per promuovere la pace, la cooperazione tra i popoli e il consolidamento della democrazia rappresentativa, è l’organizzazione internazionale dei parlamenti degli stati sovrani.
“Comportamenti collusivi in alcuni settori dell’economia, in particolare nell’industria alimentare sono motivo di preoccupazione per molti sudafricani” ha detto questa mattina alla stampa il portavoce del governo Themba Maseko alla fine di una riunione del gabinetto dei ministri dedicata al problema dell’inflazione e durata tutta la notte. “I ministri dei dicasteri economici e sociali hanno avuto incarico di sviluppare strategie per affrontare il problema e riferire al consiglio” ha continuato Maseko, aggiungendo che l’esecutivo si attende dagli uffici competenti di vigilare e intraprendere azioni severe contro pratiche che abbiano contribuito a far salire i prezzi. La federazione dei sindacati sudafricani ha indetto per oggi una manifestazione di protesta davanti al municipio di Johannesburg; nell’ultimo anno, dicono i sindacalisti, il prezzo del mais, prodotto alla base dell’alimentazione dei più poveri, è salito del 40% così come sono aumentati pane, latte, uova, carne e pollo. Le cause dell’aumento dei beni alimentari, fenomeno che sta interessando tutto il mondo con danni più gravi nei paesi del sud del mondo e tra le popolazioni più povere, sono state attribuite alla scarsità dei raccolti e all’aumento del prezzo del petrolio, ma con il passare delle settimane e il diffondersi globale del problema sono sempre più evidenti anche fenomeni prettamente speculativi.
(Fonte: Misna)
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