mercoledì, marzo 26, 2008

 

Misna Sudafrica

Tre notizie Misna dal Sudafrica (no, niente Mondiali, per questo post):

TRAGEDIE
Una nonna e tre suoi nipoti, di cui uno su una sedia a rotelle sono morti nell’incendio che nella notte ha distrutto numerose abitazioni in una baraccopoli nei pressi di Gugulethu, nei pressi di Città del Capo; sembra che le fiamme si siano sviluppate dalla casa dell’anziana signora per poi diffondersi con il favore del forte vento. Almeno 500 persone sono rimaste senza un tetto. Domenica altri incendi in slums nei pressi di Athlone e Philippi hanno provocato la morte di un bambino e ridotto in cenere le abitazioni di un centinaio di persone.

I PROFUGHI DEL PLATINO
Trasferiti dai loro villaggi per far posto alle estrazioni minerarie e costretti a vivere in luoghi insalubri: è il destino degli ultimi cinque anni per 20.000 sudafricani nella provincia di Limpopo, costretti a sgomberare dalla Anglo Platinum, sussidiaria locale per l’estrazione del platino dell’azienda anglo-americana Anglo Gold. A denunciare le condizioni di vita degli sfollati è l’organizzazione non governativa 'Action Aid' che ha effettuato analisi delle fonti d’acqua di scuole e agglomerati di case forniti dall'azienda in sostituzione di quelli di origine, accertando che molte sono contaminate da concentrazioni di sali, nitrati e solfati, ovvero acqua non potabile e potenzialmente dannosa alla salute. Si sospetta che le fonti d’acqua siano contaminate dagli scarichi della lavorazione del minerale. L’ong ha inoltre evidenziato i danni socio-economici subiti dalle comunità sradicate dal loro contesto e dalle loro tradizionali fonti di sostentamento. La Anglo Platinum si difende dicendo di aver condotto i trasferimenti seguendo le linee guida della Banca Mondiale e della Camera sudafricana per le estrazioni minerarie. La società è anche criticata per l’alto tasso di incidenti in miniera che costano la vita in media a 20 operai l’anno. Il Sudafrica possiede il 90% delle riserve mondiali di platino, un minerale la cui richiesta è in aumento per l’impiego che se ne fa nell’alta tecnologia e nelle marmitte catalitiche.

L'AZIONARIATO DI COLORE
L'azienda petrolifera nazionale Sasol ha messo sul mercato il 10% delle sue azioni (63 milioni di titoli per un valore di quasi 26 miliardi di rand, pari a 2 miliardi di euro) destinandole ai soli compratori di colore: è la maggiore iniziativa finanziaria per accrescere la presenza dei cittadini neri nell’economia nazionale, da quando il governo ha cominciato una serie di programmi a questo scopo. All’annuncio della vendita azionaria, il titolo della Sasol ha guadagnato il 3% alla Borsa di Johannesbourg; si stima che i beneficiari potenziali possano essere circa un milione. L’idea è di convincere a investire anche fondazioni e gruppi della società civile, come le associazioni femminili, ma i critici sostengono invece che l’operazione possa finire per avvantaggiare solo una ristretta elite economica nera. La Sasol ha annunciato un piano d’investimenti destinato ai sudafricani neri per un portafoglio di circa 19 milioni di titoli azionari preferenziali, facilitando l’acquisto ai 27.000 dipendenti; il valore complessivo delle azioni è di 570 milioni di rand (47 milioni di euro).

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