giovedì, maggio 31, 2007
Un Mondiale in inverno
Non è facile tornare alla normale cronaca, me lo dovete concedere, ma il blog va avanti, dopo qualche giorno di "riflessione". Sarà retorico (anzi, lo è di sicuro, macchisenefrega), ma sono convinto che anche questo sia un modo per continuare a ricordare Daniele. In fondo, come dicevo nell'ultimo post, lui è stato mio "complice", in qualche modo, nel dare inizio a quest'avventura sudafricana.
Allora, a proposito di difficoltà che il comitato rganizzatore di Sudafrica 2010 dovrà affrontare, un paio di giorni fa l'agenzia Misna batteva questa notizia:
Almeno 17 persone sono morte per un’ondata di freddo che ha travolto il Sudafrica, dove in questo momento è inverno, colpendo soprattutto i senza-tetto, stimati in 2,5 milioni in tutto il paese. Molti di essi hanno cercato rifugio in chiese o altri centri di accoglienza mentre la temperatura raggiungeva livelli estremamente bassi e dal cielo scendeva pioggia e neve. Anche molti di coloro che hanno un tetto sopra la testa rischiano di finire vittime del gelo invernale perché vivono in appartamenti non riscaldati e inadeguati: secondo alcune organizzazioni non governative, sono circa 7,5 milioni i sudafricani che non possono garantirsi un’abitazione "normale" e adatta alle proprie esigenze.
Il problema, in sostanza, è che il Mondiale si giocherà in inverno. Di norma, la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi ma. come dimostra questa notizia, gli inconvenienti sono sempre in agguato.
Ecco, in realtà, tra i mille motivi che Blatter potrebbe addurre per spostare altrove il circo della Fifa, il freddo non ce lo vedo proprio. Ma con il vecchio Sepp non si sa mai.
Etichette: Misna, Problemi organizzazione
venerdì, maggio 25, 2007
Una granita alla fragola
Daniele se n'è andato. Si è sentito male ieri, mentre lavorava, come sempre, in Vaticano. Era un fotografo pieno di passione, avrebbe fatto strada, ne sono sicuro. Lavorava per la Catholic Press di Roma ed era una persona straordinaria (si dice sempre così, lo so, lui lo era davvero).
Daniele Colarieti viveva la vita a mille, sempre di corsa, sempre in movimento, un milione di idee, di progetti, di impegni. Ma c'era, la scorsa estate, quando ho avuto bisogno di una mano per il mio primo pezzo "importante", un'intervista all'ambasciata sudafricana a Roma. Ha buttato una mattinata per starmi dietro, fotografare, riprendere. In cambio di una granita alla fragola (il bar era carissimo, però). Avevo in mente di proporgli delle collaborazioni. L'ultima volta che ci siamo visti, un paio di settimane fa, abbiamo scherzato sul mio blog e sul calcio sudafricano, progetto partito, in qualche modo, proprio da quella mattinata di agosto trascorsa a chiacchierare di un Mondiale a cui mancavano ancora quattro anni.
Boh, non è facile scrivere di certe sensazioni, di determinati ricordi. Daniele era un amico d'infanzia di Chiara, mia moglie, io lo conoscevo molto meno di lei. Però le foto del nostro matrimonio sono sue, così come le immagini più belle di mia figlia.
E quella granita, poi.
Ciao Daniele.
giovedì, maggio 24, 2007
E Pechino?
Il Prossimo anno, Pechino ospiterà i Giochi Olimpici. Fin qui, niente di nuovo. Quello che in molti non sanno, però, è che la Cina è nella stessa situazione del Sudafrica: in ritardo con i lavori. Anzi, peggio, perchè i Mondiali di calcio prenderanno il via solo tra 3 anni, ma alle Olimpiadi cominceranno nell'agosto del 2008. Insomma, l'acqua ha già raggiunto la gola e sale rapidamente. Il grande stadio olimpico, per esempio, non sarà pronto prima del prossimo aprile (le previsioni parlavano di fien 2007), cioè a ridosso dell'evento.
Niente di male, intendiamoci. Come ho già detto diverse volte, questo è un classico, per manifestazioni così imponenti, una sorta di tradizione a cui non ci siamo sottratti nemmeno noi, nel 1990. La polvere si scopa in fretta sotto il tappeto pochi secondi prima che arrivino gli ospiti, e che sarà mai. Viene da domandarsi, però, per quale motivo la Cina goda di una sorta di "immunità mediatica", mentre i sudafricani siano costantemente costretti a fronteggiare accuse e sospetti continui, anche sul fronte interno. Di nuovo, chiarisco: i ritardi, nella costruzione di stadi e infrastrutture, sono più che reali, così come la destinazione dei fondi stanziati per ospedali e case popolari all'organizzazione del torneo. Solo che tutti questi problemi il Sudafrica li condivide con la Cina e con tutti quei Paesi che li hanno preceduti nell'allestimento di un grande evento sportivo. Con la differenza, non da poco (ripeto), che alle Olimpiadi manca un anno, ai Mondiali, invece, tre.
Qualcuno mi ha chiesto per quale motivo Pretoria non alzi la voce con la Fifa per mettere a tacere una volta per tutte le voci di "allontanamento" del torneo. Semplice: sanno perfettamente di essere in difetto. I lavori procedono a rilento (dove procedono) e questo dà modo alla banda Blatter di dettare legge. Il Sudafrica non può permettersi di perdere il Mondiale, nè di muoversi con troppo anticipo contro il vecchio Sepp, il che li mette in una posizione difficile.
La Cina, d'altro canto, è un colosso che nessuno (Cio compreso) ha voglia di inimicarsi. Come andrà a finire? Vedremo. Io tifo per la Rainbow Nation, ma la metto in guardia: Blatter è un politico maneggione e, da quanto ne so, non proprio "trasparente". La mia sensazione, insomma, è che la Coppa sia GIA' volata altrove (in Germania?). Diamoci una mossa.
Etichette: Fifa, Problemi organizzazione, Stampa sudafricana
sabato, maggio 19, 2007
Ranking fifa: Sudafrica avanti (con sorpasso al Belgio)
Il lavoro di Parreira comincia (lentamente) a dare i suoi frutti: la vittoria per 3-0 in Ciad, nelle qualificazioni a Ghana 2008, consente ai bafana bafana di guadagnare due posizioni nel nuovo ranking Fifa, portandosi, così, al 58esimo posto. A poco più di tre anni dal Mondiale, resta ancora molta strada da percorrere, ma il gioco e l'entusiasmo sembrano sul punto di tornare.
Intanto, il Sudafrica supera Panama (da 56 a 60) e un Belgio (da 59 a 62) ormai non più competitivo. Beh, i presupposto non sono dei migliori, ma il tecnico brasiliano ci sa fare. Io resto dell'idea che ci fosse di meglio, sul mercato, ma Parreira non è nè stupido nè sprovveduto.
Se la Fifa non manda tutti in Germania, ci sarà da divertirsi.Etichette: Brevi, Fifa, Problemi organizzazione
Sepp Blatter: l'uomo del malinteso
In questi giorni, sto notando un fatto molto divertente: con la sua lista di possibili sostituti per il Sudafrica, Sepp Blatter ha creato una notevole baraonda nei media della Rainbow Nation. I sudafricani sono scandalizzati dal fatto che le parole di Blatter siano state volutamente travisate dai media pur di gettare discredito sul loro Paese (ma il governo se la prende anche con le poco patriottiche testate nazionali).
Il Mail&Guardian definisce "problemi controllabili" i ritardi nei lavori e individua le vere difficoltà dell'organizzazione nella gestione dei media stranieri (che definisce gelosi e, in alcuni casi, addirittura razzisti): "loro sono già sicuri che il Mondiale sarà un disastro, visto che un Paese africano, semplicemente, non può essere in grado di rispettare gli standard europei, americani o australiani (bla, bla, bla, ndr)".
Insomma, non trovano niente di strano nel fatto che il Presidente della Fifa si senta in dovere di chiarire che, in caso di invasione aliena, il Mondiale finirebbe altrove?
Il Mail&Guardian definisce "problemi controllabili" i ritardi nei lavori e individua le vere difficoltà dell'organizzazione nella gestione dei media stranieri (che definisce gelosi e, in alcuni casi, addirittura razzisti): "loro sono già sicuri che il Mondiale sarà un disastro, visto che un Paese africano, semplicemente, non può essere in grado di rispettare gli standard europei, americani o australiani (bla, bla, bla, ndr)".
Insomma, non trovano niente di strano nel fatto che il Presidente della Fifa si senta in dovere di chiarire che, in caso di invasione aliena, il Mondiale finirebbe altrove?
Etichette: Fifa, Problemi organizzazione, Stampa sudafricana
venerdì, maggio 18, 2007
Il nano di Visp e il delitto perfetto
Nonostante la lunga assenza, il blog NON è chiuso (dovrete sopportarmi almeno fino alla finale).
Nelle settimane in cui non ho potuto aggiornare queste pagine, il "genio di Visp" (foto) ha dato decisamente spettacolo.
Il Mondiale al Sudafrica? Scontato. A meno che (eh?! cosa?!?!) non si verifichi una catastrofe naturale. O una rivoluzione sociale. Beh, o quest'uomo comincia a dare segni di demenza senile (non posso escluderlo, ndr), oppure sta cercando di dirci qualcosa, come dimostrerebbero le dichiarazioni dei giorni successivi. Sepp, infatti, dopo aver enumerato una decina di possibili sostituti del Sudafrica (dalla gettonatissima Australia all'Inghilterra, dalla Spagna al Messico), ha buttato lì, l'altro giorno, la Germania. Così, come se nulla fosse, ha dichiarato che, se la Rainbow Nation dovesse fallire, l'alternativa più ovvia sarebbe proprio il Paese del Kaiser Franz Beckenbauer. Sì, proprio quello che, lo scorso autunno, aveva scritto una lettera ai sudafricani per scusarsi delle perplessità sollevate circa la loro possibilità di organizzare il Mondiale e per mettere a tacere le voci che li avrebbero visti in corsa per prendere il loro posto. Insomma, per parafrasare Fulvio Bianchi, il delitto perfetto.
Oh, per la cronaca, ieri Dennis Mumble, GM di Soccer City e pezzo grosso del comitato organizzatore si è prodotto nell'ennesima smentita: il Sudafrica è in salute, la Coppa si disputerà dove previsto, il resto sono chiacchiere.
Sarà vero? Speriamo di sì. Per ora, non ci resta che attendere la rielezione alle presidenza Fifa di Sepp Blatter (ricordo che è l'unico candidato, sai che sforzo), il prossimo 31 maggio. Da lì in poi, ogni giorno (per tutto giugno, secondo me, poi diventebbe troppo tardi) sarà una sorta di roulette russa, per i sudafricani: il padrone del calcio mondiale non ha più bisogno dei voti del continente nero, quindi non è più vincolato al patto con il Paese di Mandela. I problemi organizzativi, del resto, ci sono, questo è innegabile. Come andrà a finire? Staremo a vedere.
Chiudo col borsino: Sudafrica 50% - Germania 35% - Australia 10% - Inghilterra 5%
Nelle settimane in cui non ho potuto aggiornare queste pagine, il "genio di Visp" (foto) ha dato decisamente spettacolo.
Il Mondiale al Sudafrica? Scontato. A meno che (eh?! cosa?!?!) non si verifichi una catastrofe naturale. O una rivoluzione sociale. Beh, o quest'uomo comincia a dare segni di demenza senile (non posso escluderlo, ndr), oppure sta cercando di dirci qualcosa, come dimostrerebbero le dichiarazioni dei giorni successivi. Sepp, infatti, dopo aver enumerato una decina di possibili sostituti del Sudafrica (dalla gettonatissima Australia all'Inghilterra, dalla Spagna al Messico), ha buttato lì, l'altro giorno, la Germania. Così, come se nulla fosse, ha dichiarato che, se la Rainbow Nation dovesse fallire, l'alternativa più ovvia sarebbe proprio il Paese del Kaiser Franz Beckenbauer. Sì, proprio quello che, lo scorso autunno, aveva scritto una lettera ai sudafricani per scusarsi delle perplessità sollevate circa la loro possibilità di organizzare il Mondiale e per mettere a tacere le voci che li avrebbero visti in corsa per prendere il loro posto. Insomma, per parafrasare Fulvio Bianchi, il delitto perfetto.
Oh, per la cronaca, ieri Dennis Mumble, GM di Soccer City e pezzo grosso del comitato organizzatore si è prodotto nell'ennesima smentita: il Sudafrica è in salute, la Coppa si disputerà dove previsto, il resto sono chiacchiere.
Sarà vero? Speriamo di sì. Per ora, non ci resta che attendere la rielezione alle presidenza Fifa di Sepp Blatter (ricordo che è l'unico candidato, sai che sforzo), il prossimo 31 maggio. Da lì in poi, ogni giorno (per tutto giugno, secondo me, poi diventebbe troppo tardi) sarà una sorta di roulette russa, per i sudafricani: il padrone del calcio mondiale non ha più bisogno dei voti del continente nero, quindi non è più vincolato al patto con il Paese di Mandela. I problemi organizzativi, del resto, ci sono, questo è innegabile. Come andrà a finire? Staremo a vedere.
Chiudo col borsino: Sudafrica 50% - Germania 35% - Australia 10% - Inghilterra 5%
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