giovedì, maggio 15, 2008

 

Monito di Mandela sulle "divisioni distruttive"

L'ex Presidente sudafricano Nelson Mandela ha lanciato oggi un monito contro "le divisioni distruttive" che rischiano di riemergere nel Paese, invitando i sudafricani a "ricordate l'orrore da cui veniamo". L'appello è stato lanciato dal leader della lotta all'apartheid in occasione della cerimonia privata svoltasi alla sua Fondazione a Johannesburg, in cui il sindaco di Pretoria, Gwen Ramokgopa, gli ha conferito il premio Libertà della città. "Non dimenticate la grandezza di una nazione che è riuscita a sanare le proprie divisione - ha sottolineato Mandela nel suo intervento - non risprofondiamo in quelle divisioni distruttive". Quindi, parlando di sè come di un "vecchio uomo", Mandela ha ricordato la sua decisione di non accettare più premi, perchè "il testimone della leadership" era passato ad altri, motivando la sua decisione di infrangere quella promessa: "Abbiamo ceduto a questa tentazione perchè nel novantesimo anno in cui il pianeta è stato tormentato dalla nostro presenza, dovevo mostrare un po' di gratitudine". L'ex Presidente compirà 90 anni il prossimo luglio. La cerimonia di premiazione è stata trasmessa in diretta a Pretoria, a circa 80 chilometri a nord di Johannesburg. Nel 2005, il consiglio comunale della città decise di tornare al suo vecchio nome, Tshwane, di origine Ndebele, che significa "siamo uguali". Il nome Pretoria venne scelto dai coloni bianchi, insediatosi nell'area nel 1855 sotto la guida di Andries Pretorius, il leader del "Grande viaggio" compiuto dai coloni olandesi, gli Afrikaners, all'interno del Paese. Per molti neri, il nome Pretoria indica decenni di governo razzista dei bianchi, mentre gli Afrikaners hanno contestato la decisione di cambiare nome, ritenuta un affronto alla loro storia e alla loro cultura. Oggi, nel corso della cerimonia, il sindaco Gwen Ramakgopa ha sottolineato che Tshwane ha ospitato "il primo Presidente di un Sudafrica libero e democratico" e ha definito Mandela "un'ispirazione per la riconciliazione nel mondo".
(Fonte: Missionari d'Africa)

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