martedì, maggio 20, 2008
Sudafrica, i poveri bianchi
Un ottimo articolo, molto "originale" (il tema vi dirà poi perchè), dal blog di Stefania Ragusa:
Johannesburg (giugno 2005) - Un uomo, di età indefinibile, con l’aria dimessa e gli abiti logori, spinge un piccolo carrello lungo i viali ombreggiati di Troyville. Questo quartiere, poco distante dal centro di Johannesburg, durante l’apartheid, era abitato prevalentemente da italiani. Ora è passato ai neri della meddle class ed è difficile incontrarvi persone che non abbiano la pelle nera. L’uomo però è indiscutibilmente bianco e sul carrello trasporta tutte le sue cose. È un homeless, un barbone o, per dirla in afrikaans, un armblank: un povero bianco. Fino a una decina di anni fa, una scena del genere sarebbe stata impensabile. Oggi, nel panorama urbano del nuovo Sudafrica, appare plausibile.
Nella maggior parte dei casi, la minoranza bianca continua a vivere in una situazione di privilegio economico. Ma c’è una fetta di questa minoranza, complessivamente poco più del dieci per cento, che si è risvegliata povera.
(Cliccate qui per leggere tutto l'articolo)
Johannesburg (giugno 2005) - Un uomo, di età indefinibile, con l’aria dimessa e gli abiti logori, spinge un piccolo carrello lungo i viali ombreggiati di Troyville. Questo quartiere, poco distante dal centro di Johannesburg, durante l’apartheid, era abitato prevalentemente da italiani. Ora è passato ai neri della meddle class ed è difficile incontrarvi persone che non abbiano la pelle nera. L’uomo però è indiscutibilmente bianco e sul carrello trasporta tutte le sue cose. È un homeless, un barbone o, per dirla in afrikaans, un armblank: un povero bianco. Fino a una decina di anni fa, una scena del genere sarebbe stata impensabile. Oggi, nel panorama urbano del nuovo Sudafrica, appare plausibile.
Nella maggior parte dei casi, la minoranza bianca continua a vivere in una situazione di privilegio economico. Ma c’è una fetta di questa minoranza, complessivamente poco più del dieci per cento, che si è risvegliata povera.
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Etichette: Africa, Brutte notizie, Citazioni, Razzismo, Stampa internazionale, Stampa italiana, Sudafrica