mercoledì, febbraio 28, 2007
Siegler: "Basta chiacchiere"
I Mondiali del 2010 si svolgeranno in Africa. Punto. E' Markus Siegler (nella foto), responsabile della Comunicazione della Fifa a confermarlo: Basta con le chiacchiere - ha detto -. I prossimi Mondiali si svolgeranno in Sudafrica, le operazioni sono cominciate. I preparativi sono entrati in una nuova fase dopo l'ispezione che la Fifa ha condotto la settimana scorsa in 5 città che saranno sede del torneo.
(Fonte: Repubblica.it)
Mah, credevo di essere l'unico ad avere dei dubbi (ma potete esprimere i vostri scrivendo all'indirizzo markus.siegler@fifa.org). Relativi, peraltro, visto che: A) Blatter, come detto, ci si gioca faccia e rielezione sul Mondiale africano e B) moltissime grandi manifestazioni (quasi tutte, a dire il vero) arrivano alla vigilia della cerimonia inaugurale con l'acqua alla gola, Italia '90 (Mondiali) e Atene 2004 (Olimpiadi) compresi. Poi tutto si risolve, come per magia.
Quella degli sponsor.
domenica, febbraio 25, 2007
Le tre possibilità del Sudafrica
"Abbiamo tre possibilità, per il 2010. Piano A: il Mondiale si gioca in Sudafrica. Piano B: il Mondiale si gioca in Sudafrica. Piano C: il Mondiale si gioca in Sudafrica".
Ma, per saperne di più (tipo: chi è la donna della foto?), dovrete continuare a seguire Effenberg.
Un po' di suspance non fa mai male.
giovedì, febbraio 22, 2007
E' permesso?
Al termine di un'imbarazzante querelle tra il governo sudafricano e la federcalcio che ospiterà i primi mondiali africani della storia, il nuovo tecnico dei bafana bafana, Carlos Alberto Parreira, ha finalmente ottenuto il permesso di lavoro che gli consentirà di guadagnare 200mila euro mensili da qui al luglio del 2010.
Pare che il ministero degli Interni fosse arrivato a minacciare di arresto il brasiliano, se questi si fosse azzardato anche solo a prendere appunti su una partita davanti alla televisione, essendo arrivato nel Paese provvisto solo di un visto turistico.
La South African Football Association (Safa) si è così premurata di presentare tutti i documenti necessari, giusto in tempo per non evitare una figuraccia planetaria.
Pare che il ministero degli Interni fosse arrivato a minacciare di arresto il brasiliano, se questi si fosse azzardato anche solo a prendere appunti su una partita davanti alla televisione, essendo arrivato nel Paese provvisto solo di un visto turistico.
La South African Football Association (Safa) si è così premurata di presentare tutti i documenti necessari, giusto in tempo per non evitare una figuraccia planetaria.
Allo stesso modo, regolarizzata la posizione del vice di Parreira, Jairo Leal.
A margine di tutta questa faccenda, la portavoce del ministero degli Interni, Cleo Mosana, ha annunciato che i due brasiliani e la Safa, in qualità di loro datore di lavoro, saranno incriminati per l'irregolarità commessa, anche se ha aggiunto che difficilmente le sanzioni saranno troppo severe.
Beh, forse basterà l'umiliazione.
(Fonte: Supersoccer)
La locomotiva
Con una crescita media del Prodotto interno lordo (Pil) stimata intorno al 5% per i prossimi tre anni, il Sudafrica consolida la sua crescita e si conferma locomotiva dell’economia continentale.
Presentendo il bilancio triennale, il ministro delle Finanze del governo di Pretoria, Trevor Manuel, ha detto che l’incremento economico del prossimo triennio si attesterà intorno al 5%, rispetto a un aumento medio del 3% nel primo decennio del dopo-apartheid (1994-2004). Nel 2006, la crescita della prima potenza economica dell’Africa si è attestato intorno al 4,9%, ma il governo mira a un aumento strutturale intorno al 6% a partire dal 2010.
Le casse statali hanno beneficiato anche di maggiori introiti fiscali nell’anno che si è appena chiuso, con un surplus di circa 700 milioni di dollari rispetto alle previsioni.
Il ministro ha spiegato che le prospettive positive devono trasformarsi in cambiamenti concreti per i sudafricani, gran parte dei quali sono costretti ad affrontare quotidianamente le sfide della povertà e della lotta alla sindrome da immunodeficienza acquisita.
E' nostro dovere – ha proseguito Manuel – usare queste risorse perché la vita umana abbia davvero lo stesso valore per tutti. Garantendo, poi, che gli investimenti per la realizzazione delle infrastrutture necessarie ai mondiali di calcio del 2010 non andranno a svantaggio della lotta alla povertà.
Beh, sono parole che fanno sorridere: ricordate i tagli agli ospedali e alle case per gli abitanti degli slum? Sono certo che loro saranno felicissimi per la crescita del Pil sudafricano.
E che non vedono l'ora di festeggiare il Mondiale.
In una baracca.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)
lunedì, febbraio 19, 2007
Case agli abitanti degli slum? No, prima il Mondiale
I programmi sudafricani di edilizia popolare, che prevedono la costruzione di centinaia di migliaia di nuove abitazioni a basso costo, potrebbero finire nel dimenticatoio: le necessità finanziarie legate all'organizzazione della Coppa del Mondo di calcio sembrano venire prima di tutto.
Ad affermarlo, in Parlamento, è il ministro dell'edilizia Lindiwe Sisulu (foto).
Nonostante l'impegno governativo di far scomparire le baraccopoli sudafricane entro il 2014, potrebbe accadere che le richieste di finanziamento del suo ministero siano completamente cancellate dallo schermo del radar. Il ministro ha poi sottolineato la chiara e attuale urgenza di mettere a disposizione i fondi, le materie prime e i terreni necessari per dare una casa a 2,4 milioni di famiglie che attualmente vivino nelle baraccopoli prima che la competizione per le risorse disponibili diventi più difficile. Anche perchè, se i sudafricani vogliono davvero rispettare la scadenza del 2014, dovranno raddoppiare il ritmo di costruzione: da 250.000 a 500.000 abitazioni all'anno.Un problema in più potrebbe essere la scarsità di cemento, visto che i produttori preferiscono vendere a imprenditori privati (come quelli che si stanno occupando del Mondiale? ndr) piuttosto che al governo.
Ricordo ancora che il Sudafrica, con un tasso di disoccupazione vicino al 30%, ha stanziato un budget di 15 miliardi di rands (circa 1 miliardo e 600milioni di euro) per la prima Coppa del Mondo di calcio assegnata al continente africano.
(Fonte: La Gazzetta del Sud Africa)
sabato, febbraio 17, 2007
Mondiali 2010 senza violenza. Ma poi?
I programmi economici e sociali fanno parte della nostra strategia per ridurre e sradicare la povertà che continua ad affliggere molte persone: lo ha detto il presidente Thabo Mbeki nel suo discorso annuale sullo stato della nazione davanti al Parlamento. Nel suo discorso ha toccato molti temi tra cui la situazione della sicurezza nel Paese, lotta alla sindrome da immunodeficienza acquisita (Sida/Aids), riforma agraria, servizi sociali, economia. Mbeki ha ammesso che il Sudafrica – uno dei Paesi con il più alto tasso di criminalità al mondo - vive nella paura. Non possiamo gioire della nostra raggiunta libertà, se intere comunità vivono nella paura, chiuse dietro muri e fili spinati, in preda alla preoccupazione nelle loro case, in strada e per le strade, senza potere approfittare liberamente dei nostri spazi pubblici. Il presidente (a metà del suo secondo e ultimo mandato) ha comunque garantito maggiore impegno per abbassare i livelli ancora inaccettabili di delinquenza. Tra le misure previste nella lotta alla miseria, Mbeki, che riveste anche il ruolo di capo del governo, ha indicato la creazione di un registro delle famiglie povere, coordinamento dei programmi anti-povertà, aumento delle case popolari (300.000 abitazioni sono state assegnate a famiglie bisognose negli ultimi due anni) e altri interventi di sicurezza sociale.
Basterà tutto questo a garantire la sicurezza di atleti, tecnici e tifosi, in vista della prestigioso (ma impegnativa) vetrina mondiale? O, meglio, cosa resterà, terminata la Coppa del mondo, a un Paese così contraddittorio? Come ha più volte ricordato il comitato organizzatore di Sudafrica 2010, non un solo incidente si è verificato nel corso delle precedenti grandi manifestazioni organizzate dalla Rainbow Nation (come mondiali di rugby e cricket, per esempio). Ma non è il periodo compreso tra l'11 giugno e l'11 luglio del 2010 a preoccupare di più: un imponente schieramento di forze basterà probabilmente ad arginare qualunque corpo estraneo all'armonia del giocattolo Fifa.
Ma poi?
(Fonte: Misna)
La sua Africa
Nadine Gordimer, Premio Nobel per la letteratura nel 1991, non ha mai pensato di poter vivere lontano da Johannesburg, Sudafrica. Nemmeno dopo l'aggressione subita in casa lo scorso mese di ottobre.
Leggete il racconto di Luca Galassi (Peacereporter) della sua visita milanese.
venerdì, febbraio 16, 2007
Il Sudafrica nel pallone
Matteo Fagotto scrive per Peacereporter un bel pezzo sulle difficoltà che sta incontrando Sudafrica 2010.
Sono, più o meno, le cose che stiamo dicendo da mesi su Radio Popolare, ma fa sempre bene ripeterle.
La Coppa del Mondo, costi quel che costi. A tre anni dai prossimi Mondiali di calcio, in programma per la prima volta nel continente nero, il Sudafrica ipoteca buona parte della sua credibilità internazionale nell’organizzazione di una manifestazione che le sta creando non pochi problemi. Nonostante gli appelli dei sindacati per un trattamento equo dei lavoratori e i costi esorbitanti che l’amministrazione dovrà sostenere per costruire nuovi stadi, in Sudafrica sono decisi a non farsi sfuggire di mano lo storico evento. Anche a costo di tagliare i fondi per le strutture sanitarie.
Costi. All’avvicinarsi delle scadenze per la costruzione delle nuove strutture, però, l’amministrazione sudafricana si scopre in bolletta: secondo quanto riferito dai vari comitati organizzativi con sede nelle città destinate a ospitare le partite, i prezzi per la costruzione di cinque impianti sportivi e per la messa a punto di altri quattro sarebbero lievitati ben oltre il budget di circa 900 milioni di euro messo a disposizione dal Tesoro. Il record nel rialzo dei prezzi va al nuovo Green Point Stadium di Città del Capo, i cui costi sarebbero cresciuti del 54 percento rispetto ai preventivi iniziali. Seguono lo stadio Nelson Mandela di Port Elizabeth (più 19,5 percento) e il King Senzangakhona di Durban (18 percento). Sovrapprezzi che ammontano a un totale di 214 milioni di euro, imputati principalmente alle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, le quali si giustificano adducendo una mancanza di manodopera qualificata, l’inflazione e l’aumento dei prezzi per i materiali. Il Tesoro sudafricano ha già fatto sapere che non stanzierà ulteriori fondi, che dovranno quindi essere reperiti dalle varie municipalità. Ma intanto il tempo passa e i lavori non proseguono.
Ospedali. Il Paese sarebbe così a corto di fondi per l’organizzazione dei mondiali che avrebbe deciso di allocarvi le risorse inizialmente previste per due nuovi ospedali nel distretto di Northern Cape. Il locale Dipartimento della Salute, che nei giorni scorsi aveva denunciato il provvedimento, contattato telefonicamente non ha però confermato la notizia, limitandosi a rendere noto che “non possiamo rilasciare dichiarazioni, perché alcuni media hanno fatto confusione sulla vicenda”. Manipolazione dei mezzi di informazione o ordini dall’alto per mettere a tacere una decisione scomoda? A pagare le conseguenze della sfrenata corsa alla Coppa del Mondo non sono però solo gli ospedali: le organizzazioni sindacali internazionali hanno fatto appello alla Fifa perché tuteli i diritti dei lavoratori, garantendo loro dei minimi salariali. Un appello già lanciato – inutilmente - al Comitato Olimpico Internazionale in occasione delle Olimpiadi di Atene del 2004 ma che, se accolto dalla Fifa, potrebbe contribuire a rialzare ulteriormente i prezzi.
Vicini. A seguire con ansia le vicende sudafricane sono anche i Paesi confinanti, che sperano di approfittare del flusso di tifosi che si riverserà in Sudafrica. Paesi come la Namibia e il Botswana, che stanno allestendo strutture alberghiere per ospitare i turisti, hanno accolto con sollievo le rassicurazioni di Sepp Blatter, il capo della Fifa, il quale ha assicurato che i Mondiali si terranno in Sudafrica e che l’organizzazione non ha la minima intenzione di cercare un Paese sostituto. E se da una parte il ritardo nei lavori comincia a diventare preoccupante, dall’altra l’esperienza insegna che, bene o male, tutti i Paesi ospitanti la manifestazione calcistica più attesa sono riusciti a far trovare strutture quantomeno presentabili (Italia ’90 docet). La prima volta dell’Africa non sarà troppo diversa da tanti Mondiali precedenti.
Costi. All’avvicinarsi delle scadenze per la costruzione delle nuove strutture, però, l’amministrazione sudafricana si scopre in bolletta: secondo quanto riferito dai vari comitati organizzativi con sede nelle città destinate a ospitare le partite, i prezzi per la costruzione di cinque impianti sportivi e per la messa a punto di altri quattro sarebbero lievitati ben oltre il budget di circa 900 milioni di euro messo a disposizione dal Tesoro. Il record nel rialzo dei prezzi va al nuovo Green Point Stadium di Città del Capo, i cui costi sarebbero cresciuti del 54 percento rispetto ai preventivi iniziali. Seguono lo stadio Nelson Mandela di Port Elizabeth (più 19,5 percento) e il King Senzangakhona di Durban (18 percento). Sovrapprezzi che ammontano a un totale di 214 milioni di euro, imputati principalmente alle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, le quali si giustificano adducendo una mancanza di manodopera qualificata, l’inflazione e l’aumento dei prezzi per i materiali. Il Tesoro sudafricano ha già fatto sapere che non stanzierà ulteriori fondi, che dovranno quindi essere reperiti dalle varie municipalità. Ma intanto il tempo passa e i lavori non proseguono.
Ospedali. Il Paese sarebbe così a corto di fondi per l’organizzazione dei mondiali che avrebbe deciso di allocarvi le risorse inizialmente previste per due nuovi ospedali nel distretto di Northern Cape. Il locale Dipartimento della Salute, che nei giorni scorsi aveva denunciato il provvedimento, contattato telefonicamente non ha però confermato la notizia, limitandosi a rendere noto che “non possiamo rilasciare dichiarazioni, perché alcuni media hanno fatto confusione sulla vicenda”. Manipolazione dei mezzi di informazione o ordini dall’alto per mettere a tacere una decisione scomoda? A pagare le conseguenze della sfrenata corsa alla Coppa del Mondo non sono però solo gli ospedali: le organizzazioni sindacali internazionali hanno fatto appello alla Fifa perché tuteli i diritti dei lavoratori, garantendo loro dei minimi salariali. Un appello già lanciato – inutilmente - al Comitato Olimpico Internazionale in occasione delle Olimpiadi di Atene del 2004 ma che, se accolto dalla Fifa, potrebbe contribuire a rialzare ulteriormente i prezzi.
Vicini. A seguire con ansia le vicende sudafricane sono anche i Paesi confinanti, che sperano di approfittare del flusso di tifosi che si riverserà in Sudafrica. Paesi come la Namibia e il Botswana, che stanno allestendo strutture alberghiere per ospitare i turisti, hanno accolto con sollievo le rassicurazioni di Sepp Blatter, il capo della Fifa, il quale ha assicurato che i Mondiali si terranno in Sudafrica e che l’organizzazione non ha la minima intenzione di cercare un Paese sostituto. E se da una parte il ritardo nei lavori comincia a diventare preoccupante, dall’altra l’esperienza insegna che, bene o male, tutti i Paesi ospitanti la manifestazione calcistica più attesa sono riusciti a far trovare strutture quantomeno presentabili (Italia ’90 docet). La prima volta dell’Africa non sarà troppo diversa da tanti Mondiali precedenti.
Lunedì dovrei essere in onda (vi terrò informati) e, naturalmente, parleremo anche dei dati sugli ospedali sudafricani che Matteo riporta in questo pezzo.
lunedì, febbraio 12, 2007
Parreira, ct senza permesso di lavoro
Carlos Alberto Parreira non ha ancora ottenuto il permesso di lavoro dal Ministero degli Interni del Sudafrica (è arrivato con un permesso per visitatori, ndr), quindi non può assumere la guida della nazionale. La legge è chiara, Parreira e il suo assistente non possono lavorare finchè le loro carte non saranno in regola - ha detto il portavoce del Ministero Mantshele Tau - non può nemmeno andare allo stadio o prendere nota davanti alla televisione perché quello di fatto è lavoro.
La Federazione Sudafricana rischia ora di incappare in una pesante ammenda, nel caso in cui non si attenesse alle indicazioni del Ministero.
(Fonti: Ansa.it e Repubblica.it)
Sì, avete letto bene. Parreira non può nemmeno "prendere nota davanti alla televisione". Beh, considerando l'investimento faraonico che governo e federcalcio sudafricani hanno pianificato per questo Mondiale (emolumenti all'ex cittì brasiliano compresi), forse avrebbero anche potuto studiare meglio la parte burocratica.
E adesso? Me l'immagino la moglie di Carlos Alberto che telefona al Ministero degli Interni per denunciarlo: Pronto? Sì, sono io. Senta, mio marito, sta guardando Albinoleffe-Crotone...
sabato, febbraio 10, 2007
John Obi: "La mia famiglia minacciata di morte"
L'attaccante del Chelsea Mikel John Obi ha rivelato di aver giocato la gara della Nigeria di martedì scorso, disobbedito agli ordini del tecnico Mourinho, perchè la sua famiglia aveva ricevuto minacce di morte.
I tifosi nigeriani credono che io scelga quali gare giocare e quali no - ha detto al Sun - sono ancora arrabbiati perchè ad ottobre non ho giocato contro il Lesotho nelle qualificazioni alla Coppa d'Africa.
(Fonte: Gazzetta.it)
mercoledì, febbraio 07, 2007
Amichevoli: Mali-Lituania 3-1 e Ghana-Nigeria 4-1
Ieri, giornata di amichevoli anche per le nazionali africane.
A La Courneuve, in Francia, vittoria per 3-1 del Mali (Tamboura, M. Diarra e Diallo) contro la Lituania (E. Jankauskas).
Il Ghana ha battuto la Nigeria per 4-1(prendetela con le molle, ma credo che Berti noon fosse ancora in panchina: indagherò): per i ghanesi, a segno l'udinese Muntari, Kingston, Frimpong e Agogo. Rete della bandiere per i nigeriani di Taiwo su rigore.
A La Courneuve, in Francia, vittoria per 3-1 del Mali (Tamboura, M. Diarra e Diallo) contro la Lituania (E. Jankauskas).
Il Ghana ha battuto la Nigeria per 4-1(prendetela con le molle, ma credo che Berti noon fosse ancora in panchina: indagherò): per i ghanesi, a segno l'udinese Muntari, Kingston, Frimpong e Agogo. Rete della bandiere per i nigeriani di Taiwo su rigore.
E' arrivato Berti
Berti Vogts prende ufficialmente le redini della nazionale di calcio nigeriana. L'ex ct di Germania e Scozia guiderà le Aquile fino ai Mondiali del 2010. La mia missione è qualificare la Nigeria per la Coppa d'Africa del 2008 e per la fase finale dei Mondiali del 2010, ha detto Vogts (ma chi glieli scrive questi testi così originali?).(Fonte: Gazzetta.it)
Ecco, per citare Carlo Pizzigoni, non posso che commentare esprimendo massima tristezza per la scelta della federcalcio di Lagos: un patrimonio come quello della Nigeria (di poco sotto la Costa d'Avorio di Drogba, credo, ma di certo tra le più forti del continente) rischia di perdersi in mano a un tecnico mediocre e antiquato. Perchè non prendere me, a questo punto?
Ecco, per citare Carlo Pizzigoni, non posso che commentare esprimendo massima tristezza per la scelta della federcalcio di Lagos: un patrimonio come quello della Nigeria (di poco sotto la Costa d'Avorio di Drogba, credo, ma di certo tra le più forti del continente) rischia di perdersi in mano a un tecnico mediocre e antiquato. Perchè non prendere me, a questo punto?
lunedì, febbraio 05, 2007
Addis Abeba: 50 anni di CAF, Anno del Calcio Africano e lancio della Coppa del Mondo 2010
Alla presenza di un'infinità di ospiti illustri (il primo ministro Meles Zenawi, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, il nano di Visp, nonchè presidente della Fifa, Joseph Blatter, il presidente della commissione dell'Unione Africana, Alpha Omar Konare, il presidente della CAF Issa Hayatou e il presidente del comitato organizzatore sufafricano del mondiale Irvin Khoza) lo Sheraton di Addis Abeba è stato teatro dei festeggiamenti per il cinquantesino anniversario della Confederazione del Calcio Africano (CAF) e per il lancio della Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa. Konare ha ricordato che l'Africa ha dato un grande contributo di talenti al calcio internazionale e che l'organizzazione della Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa è un grande successo per tutto il continente, aggiungendo che la Coppa non sarà soltanto organizzara in Africa ma sarà anche vinta dall'Africa (da un punto di vista morale ed economico, può darsi, anche se mantengo le mie riserve; sul campo, purtroppo, ancora no, ndr).
Il camerunense Issa Hayatou ha invece ricordato che, fin dalla sua fondazione, nel 1957, la CAF ha dato un grande contributo allo sviluppo del calcio africano, tanto è vero che oggi vi sono tante stelle africane del calcio che giocato in club di fama mondiale.
Irvin Khoza ha rassicurato tutti circa il fatto che il Sud Africa sia in grado di organizzate una Coppa del Mondo di grande successo e ha rinnovato l'impegno a farne un evento africano e non soltanto sudafricano.
Blatter ha ribadito la sua fiducia nel Sud Africa, riguardo all'organizzazione del Mondiale, e ha concluso sottolineando che la decisione di dichiarare il 2007 Anno del Calcio Africano (oltre a rappresentare l'ennesima marchetta da pagare a una confederazione molto pesante al momento di votare il Presidente della Fifa, ndr) è un riconoscimento al contributo dell'Africa al calcio mondiale .
(Fonte: La Gazzetta del Sud Africa)
giovedì, febbraio 01, 2007
Camerun: Haan si dimette
Arie Haan, ex centrocampista della grande Olanda anni '70, lascia l'incarico di Ct del Camerun. Secondo il quotidiano Tribune, il tecnico avrebbe comunicato le sue dimissioni via e-mail al presidente della federazione nazionale (Fecafoot), Jean Lambert Nang. Ho deciso di mettere fine il 31 gennaio 2007 alla mia collaborazione con il Camerun, ha dichiarato. Haan firmò il contratto per i Leoni indomabili lo scorso agosto.
I rapporti con la federazione si erano guastati dopo che, a dicembre, ignorando i desideri delle "autorita calcistiche", si era assentato dal Paese.
(Fonte: Gazzetta.it)
I rapporti con la federazione si erano guastati dopo che, a dicembre, ignorando i desideri delle "autorita calcistiche", si era assentato dal Paese.
(Fonte: Gazzetta.it)
Simon Pierre Etoundi, il giornalista che ha dato la notizia, riporta il malumore di Haan per il dilettantismo nella gestione della nazionale del Camerun: l'olandese non comprenderebbe il motivo per cui nessuna delle sue proposte sarebbe stata presa in considerazione dalla federcalcio di Younde.
Questa potrebbe essere una buona squadra (con un fuoriclasse assoluto come Eto'o nel ruolo di terminale offensivo), ma così si rischia di sperperare l'ennesimo patrimonio tecnico (e non solo) di una nazionale africana. Beh, visto che Vogts ha preso la guida della Nigeria (su con la vita, Carlo), sulla panchina dei Leoni potrebbe arrivarci... chi? Aragones? Maifredi?