sabato, novembre 10, 2007
La rivolta di Luanda
Manco da un po' e, devo riconoscerlo, le mie assenze dal blog si fanno sempre più frequenti. Quello che segue, però, credo debba circolare il più possibile (fonte anonima, ma degna della massima fiducia). Riporto integralmente da GQ:
Visto che la Fifa e il governo sudafricano puntano molto sull'immagine del "Mondiale di tutta l'Africa", direi che è il caso di fare un po' da cassa di risonanza per alcune notizie che giungono (a fatica) dal continente che ospiterà la prossima Coppa del Mondo.
Cominciamo dall'Angola, Paese presente a Germania 2006 e qualificato anche per Ghana 2008, la prossima Coppa d'Africa. Anche se, oggi, non parleremo di calcio.
Lunedì 1 ottobre, una ribellione sconvolge la prigione centrale di Luanda, una struttura che conta circa 3000 detenuti, nonostante sia nata per ospitarne non più di 800. Molti dormono per terra, e non tutti hanno posto per sdraiarsi.
Dall'inizio degli incidenti, per almeno una settimana, non arrivano né acqua né cibo.
L'inizio è allucinante: i familiari di alcuni detenuti pagano delle guardie perché li lasciassero scappare (in Angola, pagando, si può fare di tutto, la corruzione è a livelli stratosferici). Come? Organizzando una finta mini rivolta, ma qualcosa va male, l'inferno inizia. Fuori dalla prigione ci sono le unità antisommossa della polizia, i loro camion invadono la zona del carcere, decine di furgoni militari in colonna con le sirene spiegate. I poliziotti, armati fino ai denti, non si perdono una mossa del centinaio di disperati che, in qualche modo, cercano di capire cosa sia accaduto ai loro familiari o ai loro amici detenuti. L’unico mezzo d'informazione sono i lenzuoli e gli indumenti su cui i detenuti scrivono frammenti di notizie: "Ne hanno uccisi 80 nella cella numero 11, hanno ucciso il Catanha. Del gruppo di Mauro ne hanno uccisi 11".
La polizia afferma di aver trasferito alcuni reclusi nel carcere di Viana. Dove, però, non sono mai arrivati. Che fine hanno fatto? Il sospetto è che il numero dei decessi possa essere superiore a quello fornito dal ministero dell'interno, che parla di 2 morti e 5 feriti.
Le voci cominciano a circolare, c'è l'ordine di fare silenzio, e non farlo è pericoloso. Qualcuno scrive in forma anonima in internet.
E nessun giornale italiano ha un inviato a Luanda?
Visto che la Fifa e il governo sudafricano puntano molto sull'immagine del "Mondiale di tutta l'Africa", direi che è il caso di fare un po' da cassa di risonanza per alcune notizie che giungono (a fatica) dal continente che ospiterà la prossima Coppa del Mondo.
Cominciamo dall'Angola, Paese presente a Germania 2006 e qualificato anche per Ghana 2008, la prossima Coppa d'Africa. Anche se, oggi, non parleremo di calcio.
Lunedì 1 ottobre, una ribellione sconvolge la prigione centrale di Luanda, una struttura che conta circa 3000 detenuti, nonostante sia nata per ospitarne non più di 800. Molti dormono per terra, e non tutti hanno posto per sdraiarsi.
Dall'inizio degli incidenti, per almeno una settimana, non arrivano né acqua né cibo.
L'inizio è allucinante: i familiari di alcuni detenuti pagano delle guardie perché li lasciassero scappare (in Angola, pagando, si può fare di tutto, la corruzione è a livelli stratosferici). Come? Organizzando una finta mini rivolta, ma qualcosa va male, l'inferno inizia. Fuori dalla prigione ci sono le unità antisommossa della polizia, i loro camion invadono la zona del carcere, decine di furgoni militari in colonna con le sirene spiegate. I poliziotti, armati fino ai denti, non si perdono una mossa del centinaio di disperati che, in qualche modo, cercano di capire cosa sia accaduto ai loro familiari o ai loro amici detenuti. L’unico mezzo d'informazione sono i lenzuoli e gli indumenti su cui i detenuti scrivono frammenti di notizie: "Ne hanno uccisi 80 nella cella numero 11, hanno ucciso il Catanha. Del gruppo di Mauro ne hanno uccisi 11".
La polizia afferma di aver trasferito alcuni reclusi nel carcere di Viana. Dove, però, non sono mai arrivati. Che fine hanno fatto? Il sospetto è che il numero dei decessi possa essere superiore a quello fornito dal ministero dell'interno, che parla di 2 morti e 5 feriti.
Le voci cominciano a circolare, c'è l'ordine di fare silenzio, e non farlo è pericoloso. Qualcuno scrive in forma anonima in internet.
E nessun giornale italiano ha un inviato a Luanda?
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