martedì, settembre 18, 2007
A casa dopo trent'anni
“Da quando ci costrinsero a lasciare le nostre case, la speranza di poter tornare nei luoghi del passato non era mai morta. Adesso sono molto felice di poter riavere la mia terra; mi stabilirò qui con la mia famiglia”. (Jake Matlala, uno dei 4270 vecchi abitanti di Wallmannsthal, in Sudafrica, che, nel 1971, a causa del regime di apartheid in vigore nel suo Paese, dovettero lasciare le loro proprietà)
Dopo aver aspettato per oltre 30 anni, 4000 vecchi abitanti del villaggio di Wallmannsthal in Sudafrica, potranno rimettere piede sulla terra dove erano nati e dalla quale erano stati allontanati negli anni dell’apartheid. “Questo passo – ha detto il ministro dell’Agricoltura Lulama Xingwana nel corso di una cerimonia di fronte a 500 dei beneficiari – segna non soltanto la restituzione fisica della terra, ma anche la restaurazione dell’identità e dell’eredità della comunità di Wallmannsthal”. A causa della legge “Native Land Act” del 1914, la maggioranza dei sudafricani fu privata del diritto di possedere terra. A Wallmannsthal la terra andò alla Berlin Mission Society e tra gli anni ’60 e ’70 la comunità locale fu costretta a spostarsi altrove.
Jake Matlala è uno dei 4.270 beneficiari che dovranno dividersi 4.186 ettari di terra, ma che hanno già deciso di costituirsi in associazione per fare della terra riconquistata un centro dove poter vivere e lavorare. Tra i loro piani, a parte la coltivazione di cerali e l’allevamento, anche lo sviluppo di un centro residenziale e la promozione di un tour dedicato a turisti in cerca di avventura.
(Fonte: Misna)
E' un "riempitivo", lo so, anche perchè le notizie legate al Mondiale sarebbero molte. Ma il tempo è quello che è.
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