venerdì, giugno 15, 2007

 

Kanoutè-Diarra, il Mali attacca la Fifa

La Fifa ha dato il permesso a Frederic Kanoutè (a sinistra) e Mahamadou Diarra (a destra) di abbandonare il ritiro del Mali e tornare a disposizione di Siviglia e Real Madrid per l'ultima giornata della Liga spagnola. Beh, gli affari sono affari, è vero, ma se consideriamo le reiterate raccomandazioni di Blatter e soci a favore della tutela delle selezioni nazionali, la reazione polemica del francese Jean-Francois Jodar, ct della nazionale africana, appare più che giustificata: "A quattro giorni dalla partita (contro la Sierra Leone, nelle qualificazioni alla Coppa d'Africa 2008, ndr), mi trovo costretto a cambiare la squadra. La Fifa non rispetta il Mali. E' un'incredibile mancanza di rispetto dire a un ct che non può contare su due giocatori come Kanoutè e Diarra a quattro giorni da una partita così importante".
Non che la notizia abbia particolarmente a che fare con Sudafrica 2010, ma mi sembra sintomatico di quanto la Fifa tenga in considerazione le esigenze delle nazionali meno blasonate. Parlavo con Carlo Pizzigoni, grande esperto di calcio a tutto tondo, del problema 2500 metri, e lui mi diceva di considerare "risibile" l'idea che Blatter abbia adottato tale provvedimento per andare incontro alle esigenze di Brasile e Argentina. Verissimo, anch'io la penso così. Sepp non sarà un esempio di rettitudine, ma stupido non lo è davvero. Il problema, secono me, è la prospettiva da cui osserviamo la questione: più che preoccupato del successo delle "grandi", io credo che Lui sia del tutto ignaro del destino dei "piccoli" (lontano dalle elezioni, per lo meno).
Via al dibattito.
AGGIORNAMENTO (16/6/2007):
Calcio, Kanoutè: "Mio rientro a Siviglia e' un affronto Fifa all'Africa"
SIVIGLIA - ''La Fifa dimostra una mancanza assoluta di rispetto nei miei confronti e verso il Mali. Mi arrabbio per il mio Paese perchè la Federazione non rispetta le nazionali africane. Per i dirigenti mondiali non siamo affatto importanti, è un vero e proprio affronto''. Non e' proprio piaciuta a Frederyc Kanoutè la decisione della Fifa che lo obbliga, come tanti altri giocatori, a tornare in Spagna per giocarsi l'ultima e decisva giornata della Liga. L'attaccante è stato letteralmente obbligato dalla federazione a rientrare a Siviglia mentre era in ritiro per l'importante partita di Coppa d'Africa del Mali contro la Sierra Leone. Di diverso avviso Robinho, liberato in extremis dalla Fifa dagli impegni con la nazionale brasiliana per giocare domani la partita-scudetto del Bernabeu contro il Maiorca. ''E' di quelle partite da non perdere", ha commentato Robinho. (Agr)
Anche se, nell'immediato, il Brasile non ha partite importanti...
(Fonte: Gazzetta.it)

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Comments:
Scusa Stefano, non sono d'accordo nell'accomunare i due affaire di questi giorni e settimane. Una cosa sono le partite da giocare sopra i 2500 metri, un'altra il rispetto delle nazionali. La questione delle partite in altura, in "super" altura, va avanti da anni. Ci sono stati studi, analisi e quant'altro e si è arrivati a questa soluzione, giusta o sbagliata non so. Quello delle nazionali, sono d'accordo con Kanouté, è una vera caduta di stile della Fifa. Però non riguarda solo il Mali, anche perché lo stesso Dunga ha inviato una missiva a ferro e fuoco verso il Madrid e l'organizzazione mondiale del calcio per la questione Robinho, simile agli altri casi. Basile non l'ha invece fatto. Certo, il Mali si gioca una partita di qualificazione, gli altri stanno preparando la Copa America, è una cosa diversa, comunque rimane fastidiosa per tutti. E' la solita questione dell'unificazione dei calendari. Per una volta non siamo noi al centro dell'attenzione (anche se la polemica Casiraghi - Gasperini sul caso Criscito è stata davvero miserrima) ma una federazione spagnola che ha voluto una Liga infinita. Caso vuole che è stata pure combattutissima e fino all'ultimo sono necessari i big...
 
Intanto ringrazio Carlo per la "vis polemica" ;-): sono felice di confrontare le mie idee con quelle di un giornalista esperto e capace come lui. Vorrei solo che il "dibattito non si esaurisse" tra di noi.
Comunque, Carlo, capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido del tutto. E' vero che le due questioni, al lato pratico, sono abbastanza distanti, ma io credo che l'atteggiamento di fondo della Fifa faccia da minimo comune denominatore: Blatter e i suoi, a mio avviso, si stanno dimostrando abbastanza disinteressati al gioco in sè, alla qulità dello spettacolo. Le nazionali non erano da salvaguardare contro gli interessi dei club? Poi ci sta che uno sia furioso per aver dovuto lasciare il ritiro e un altro (magari anche della stessa nazionale, anche se non è questo il caso) ritenga di doversi impegnare prima di tutto per il proprio club, ma va a gusti.
 
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