sabato, marzo 31, 2007
Il Mondiale di tutta l'Africa a Radio Popolare
Tumi Makgabo, responsabile della comunicazione di Sudafrica 2010 (ecco risolto il mistero), parla ai microfoni di Effenberg del primo Mondiale africano (sarà speciale, perchè la nostra gente è speciale).
Come saprete, Radio Popolare già da adesso segue mensilmente le fasi di preparazione dell’evento, quando mancano poco più di tre anni al fischio d’inizio (forse siamo i primi al mondo -beh, do una mano anch'io, in fondo- al di fuori della Rainbow Nation).
Una battuta? Chi conosce il Sudafrica non può ignorare la nostra passione per il calcio. Erano anni che tentavamo di ospitare la Coppa del Mondo, finalmente ne abbiamo la possibilità. Considerando la storia del nostro continente è davvero importante che l'edizione del 2010 non sia considerata solo del Sudafrica, ma di tutta l'Africa.
L'ex giornalista della Cnn mi è sembrata in gamba, di sicuro un'ottima PR. Sentendola parlare, mi è quasi (QUASI) venuta voglia di essere meno critico con l'organizzazione sudafricana e con la Fifa.
A voi il giudizio, comunque.
L’intervista con Tumi Makgabo andrà in onda nella puntata di Lunedì 2 Aprile 2007, a partire dalle 11 nel corso de L’Insostenibile leggerezza di ... Effenberg.
Come dessert, un mio breve commento sulla siuazione tecnica dei bafana bafana.
venerdì, marzo 30, 2007
Il primo rettore nero di Wits
Per la prima volta, a capo di una delle più prestigiose istituzioni universitarie del paese, l’Università di Witwatersrand (o Wits) a Johannesburg, è stato nominato un rettore nero: Dikgang Moseneke, vicepresidente della Corte suprema che, arrestato all’età di 15 anni durante il regime dell’apartheid, trascorse 10 anni nel carcere di Robben Island, lo stesso in cui fu a lungo rinchiuso Nelson Mandela. Sarà un privilegio per me lavorare con la comunità di Wits. Credo che sia grazie all’istruzione e all’emancipazione dei sudafricani che i mali sociali, come la povertà e la sofferenza che colpiscono il nostro Paese, verranno superati, ha detto Moseneke, aggiungendo: E' mettendo l’accento su scienza e tecnologia che regoleremo il problema di mancanza di competenze nel nostro Paese e colmeremo i divari razziali, sociali e culturali che lo dividono.
Nel suo discorso d’insediamento, Moseneke ha ricordato le sue umili origini e i suoi 90 giorni di detenzione in isolamento, un processo politico durato parecchie settimane nella sinagoga di Pretoria dinanzi alla Corte suprema e infine i 10 anni di carcere a Robben Island. Fu in quel periodo che Moseneke si laureò in inglese, scienze politiche e in giurisprudenza. Devo riconoscere - ha sottolineato Moseneke - che non sono mai stato in un'università come Wits...le circostanze mi hanno imposto studi accademici a distanza... è quasi un'ironia del destino che sia ora io il rettore di questa prestigiosa istituzione.
Il neo-rettore ha poi ripercorso gli 83 anni di storia della Wits come un esempio della lotta per sanare la nostra società: dopo essere stata all’inizio infestata dal razzismo, già negli anni '50 ha avuto tra i suoi alunni tanti esponenti della lotta antiapartheid e quattro premi Nobel: Nelson Mandela per la pace, Aaron Klug per la chimica, Sidney Brenner per la medicina e Nadine Gordimer per la letteratura.
Metà degli iscritti sono oggi neri e vi si parlano 75 lingue diverse.
(Fonte: Misna)
P.S. Niente calcio (so che l'avete già notato, ma non si sa mai.). Lo so, lo so, non aggiungete altro. Ma siate fiduciosi: lunedì arriva in fretta.
giovedì, marzo 29, 2007
Barclays: Governatore Banca Sudafricana critica Varley
Bene, torno ad aggiornare il blog e lo faccio con un'altra notizia non calcistica (ma, non per questo, di secondo piano). Prometto di rimediare al più presto (con una novità tecnologica), se tutto va bene, credo già da lunedì.
E, proprio lunedì, tornerà (se tutto va bene) la mia rubrica a Effenberg, con la soluzione di un mistero, tra l'altro.
Per oggi, però, parliamo di banche.
Sul Financial Times il Governatore della banca centrale del Sudafrica, Tito Mboweni ha definito "scoraggiante" la gestione dalla banca sudafricana Absa, recentemente acquisita dal colosso britannico Barclays, guidato da John Varley. Secondo Mboweni la Barclays si è portata a casa un bel po' di dividendi, mentre i benefici della sua guida in termini di nuovi prodotti e nuovi servizi non si sono visti. Inoltre il Governatore nota che le culture della due banche devono ancora essere messe insieme. "Barclays non gestisce Absa" ha detto Mboweni al Ft. Secondo il giornale britannico la Barclays ha reagito con sorpresa alle critiche di Mboweni: "Absa ha visto un aumento del morale del personale e riteniamo che abbia ottenuto un grosso apporto di valore agli azionisti". L'acquisto di Absa ha comportato un onere di 5,5 miliardi di dollari per Barclays.
(Fonte: Repubblica.it)
venerdì, marzo 23, 2007
Il diritto alla Homeless World Cup
Dal 29 luglio al 4 agosto prossimi, Copenhagen ospiterà la Homeless World Cup (l'ultima, nel settembre 2006, si è giocata proprio in Sudafrica), manifestazione dedicata a calciatori (perchè questo sono) homeless, appunto, cioè senza fissa dimora.
Ma non sarà semplice per tutti: dieci squadre (India, Afghanistan e otto africane) chiedono aiuto. Un totale di 80mila sterline, circa 118mila euro, con uno o due euro a testa ce li mandiamo tutti senza fare neanche troppa fatica.
Forza, allora, cliccate e donate.
Afghanistan, Cameroon, Ghana, Liberia, Namibia, Nigeria, Uganda, Zambia e Zimbabwe ringraziano.
P.S. Addirittuta la Uefa dà il suo appoggio al torneo, vediamo di non fare figuracce.
mercoledì, marzo 21, 2007
Aggiornamento Bindi: basta un poco di zucchero (e la pillola va giù?)
martedì, marzo 20, 2007
Prolungate missioni di pace sudafricane
Il governo di Pretoria (Tshwane) ha prolungato di un anno le sue missioni di mantenimento della pace in Repubblica Democratica del Congo, Darfur (Sudan) e lungo la frontiera tra Etiopia ed Eritrea.
Il gabinetto presidenziale ha confermato il suo impegno a contribuire alla pace e alla stabilità del continente e a rispettare i suoi doveri nei confronti delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana.
Un portavoce dell’esecutivo ha ricordato che, inizialmente, Pretoria avrebbe dovuto richiamarei i propri militari (1.264 in ex-Zaire, 750 in Darfur e 10 sul confine etiopico-eritreo) entro i prossimi tre mesi.
Prolungato di un anno anche l’incarico affidato a 22 specialisti delle forze armate sudafricane (Sandf) per l’addestramento delle truppe congolesi.
Altri cinque membri delle Sandf faranno parte della missione politica dell’ONU in Nepal (Unmin) come osservatori militari.
(Fonte: Misna)
Anche oggi, niente calcio. Vedrò di recuperare in fretta, promesso.
sabato, marzo 17, 2007
Il sindaco di Capetown si candida come leader dell'opposizione
Helen Zille (foto), sindaco di Cape Town, l’unica grande città non controllata dall’African national congress(Anc) al governo, ha deciso di candidarsi alla guida del principale partito d’opposizione, l’Alleanza democratica (Da). Ora spetta al partito eleggermi o meno ha detto alla stampa riferendosi al congresso di partito che si terrà a maggio e precisando che – se vincerà – non rinuncerà all’incarico di sindaco.
L’annuncio giunge appena quattro mesi dopo che l’attuale capo della principale formazione della minoranza, Tony Leon, ha detto di volersi dimettere dall’incarico che ha detenuto per 13 anni. Anche Joe Seremane, uno dei pochi dirigenti neri nel partito costituito prevalentemente da bianchi, ha espresso la propria volontà di candidarsi. Il successore di Leon dovrà far sì che l’Alleanza si disfi dell’immagine di un partito concentrato sugli interessi della minoranza bianca, che costituisce appena il 10% dei 45 milioni di abitanti del paese. Pur rappresentando l’opposizione liberale durante l’epoca dell’apartheid, l’Alleanza democratica viene considerato il ‘partito dei bianchi’ perché – dopo la fine del regime segregazionista– assorbì una parte dell’ormai defunto Partito Nazionale che aveva governato il paese per 46 anni in regime di apartheid. L’Anc ha mantenuto il potere sin dalla vittoria alle elezioni del 1994 dove l’allora Partito democratico ottenne appena l’1,7% dei voti e 10 seggi. Alle elezioni del 2004, l’Anc ha aumentato i propri consensi, ma anche l’Alleanza è salita conquistando il 12,4% dei voti e 50 seggi. Alle amministrative dello scorso anno, la Da ha conquistato 9 assemblee municipali.
(Fonte: Misna)
venerdì, marzo 16, 2007
Contro la Bindi
Questo blog si occupa di Sudafrica 2010, cioè i primi campionati mondiali di calcio organizzati da un Paese africano.
Ma alcune cose, davvero, non riesco a ignorarle, anche se potrei forse limitarmi a parlare di calcio.
Mi riferisco a Rosy Bindi, ministro della Repubblica italiana, che ha dichiarato (ansa):
Il desiderio di maternità e di paternità un omosessuale se lo deve scordare. Il ministro per le Politiche della famiglia ha poi criticato il narcisismo di gay e lesbiche che chiedono l'accesso all'adozione o alla fecondazione assistita, chiudendo con un colpo da fuoriclasse: Non sarei mai favorevole al riconoscimento del matrimonio fra omosessuali:non si possono creare in laboratorio dei disadattati. E' meglio che un bambino cresca in Africa.
Lo so, lo so, non è facile seguire il ragionamento fulmineo del ministro Bindi. Rilassatevi. Respirate. Rileggete: E' meglio che un bambino cresca in Africa.
Insomma, lei può anche essere contraria. A tutto. Siamo abbastanza in dietro, in materia di diritti civili, ma ci sta che una nasca contro (contro cosa, poi!?). Certo, ci sono posizioni (e parole) che si avvicinano più al medioevo che al nostro secolo. Oppure (cito Scalfarotto) esprimono con continuità e senza alcun pudore posizioni talmente omofobe da muoversi al limite non solo della discriminazione ma dell’istigazione all’odio. Ma va bene, non è che uno debba per forza saper pensare con la propria testa, se ha già quella di Ruini a disposizione. Questo, però, è assurdo. Secondo questa signora della politica italiana, un bambino ha più possibilità di crescere sereno in mezzo a malattie, guerre, genocidi, rifiuti, stupri, carestie e disastri ambientali, che con due genitori omosessuali.
Io credo che debba delle scuse a un sacco di persone.Perchè, sì, è vero, in Africa ci sono un mucchio di bambini felici, ben nutriti e ricchi. Quelli bianchi del sudafrica, per esempio. Ma a Kibera, o a Soweto (per restare nella Rainbow Nation)? Nel Darfur?
Bene, io lancio la campagna SCUSE PUBBLICHE. Se vi va di venirmi dietro, SCRIVETELE (e tenetemi informato, magari).
AGGIORNAMENTO:
Basta un poco di zucchero (e la pillola va giù) - dal blog di Ivan Scalfarotto
Mary Poppins scrive a Repubblica.
Perché gli omosessuali non possono adottare
Mary Poppins scrive a Repubblica.
Perché gli omosessuali non possono adottare
Rosy Bindi
Caro Scalfari, più volte nelle ultime settimane, lei ha seguito il mio lavoro di ministro delle Politiche per la famiglia con un´attenzione che mi fa onore e di cui la ringrazio. Nel suo editoriale di domenica scorsa, riportando una mia frase sulla possibilità di adozioni da parte di coppie omosessuali, lamenta invece che non ci sia stata smentita e reclama una spiegazione. E anche per questo la ringrazio.Non farò una smentita perché la frase che l´ha colpita ("E´ meglio che un bambino resti in Africa piuttosto che sia adottato da una coppia omosessuale") è stata effettivamente da me pronunciata, anche se con accenti ben diversi da quelli che risultano dalla secca estrapolazione dal suo contesto. Sono lieta invece di darle una spiegazione, spero utile a chiarire che non c´è, e non c´è mai stato in me alcun intento offensivo nei confronti degli omosessuali. Ho infatti pronunciato quel giudizio nel corso di un dibattito di fronte a una platea fortemente ostile ai Dico e a qualsiasi forma di riconoscimento dei diritti individuali all´interno delle coppie di fatto, specie se dello stesso sesso. Tra le accuse tradizionali della destra, c´era anche quella che immagina i Dico come inizio di un piano inclinato che porterà in breve a matrimoni, convivenze e adozione senza regole. Idea, se ne sarà accorto, che circola con altri intenti e speranze, anche in certa sinistra.Ma così non è. E credo che, oltre a respingere quel sospetto, la durezza della mia frase nasca dall´aver sovrapposto con troppa sinteticità due principi sui quali resto ferma. Eccoli: non è prevista e non è prevedibile alcuna forma di adozione per coppie omosessuali; per ogni bambino il proprio ambiente natale, se assicura livelli decenti di vivibilità, è il migliore del mondo, in Africa come in Bielorussia.Come lei stesso ha riconosciuto, ho lavorato per la definizione dei Dico con autonomia e responsabilità, anche a rischio dell´incomprensione, cercando di rimuovere discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, ma non ho mai sostenuto che sarebbe stata per loro possibile l´adozione di bambini. E non solo per rispetto del principio "Adoptio naturam imitatur" che tende a rendere la famiglia adottiva simile a quella naturale, ma anche perché quando la legge affronta il destino futuro di un piccolo individuo ha l´obbligo di tener conto delle conoscenze e delle acquisizioni scientifiche più accreditate. Queste, pur riconoscendo che capacità paterne e materne albergano naturalmente anche in uomini e donne omosessuali, ritengono che l´identità di un bambino ha bisogno di svilupparsi nella relazione tra due figure di sesso diverso, attraverso le quali il piccolo elabora la sua identità, non solo sessuale, ma di "persona". L´amore e il desiderio di avere un figlio non sono di per sé una garanzia per una creatura che si affaccia alla vita. E questo vale anche per le coppie eterosessuali.Per quanto riguarda l´Africa, so bene quante difficoltà ambientali vi siano. Ma è necessario ogni volta ricordare che per un bambino africano, come per ogni altro bambino, l´adozione è sempre l´ultima istanza, dopo che sono fallite tutte le altre possibilità? La Dichiarazione dei diritti del fanciullo dice testualmente che "L´adozione da parte di un altro paese è un mezzo alternativo di assistenza, qualora il bambino non trovi accoglienza in una famiglia affidataria o adottiva del proprio paese d´origine, né altra soddisfacente sistemazione". Ogni creatura, insomma, finché è possibile ha diritto di crescere nell´ambiente che gli ha dato la vita.Mi dispiace davvero di non essere riuscita ad esprimere bene un concetto così fondamentale. La cosa è talmente importante che, come lei certamente saprà, negli accordi internazionali con Paesi disposti ad accettare programmi di adozione, l´Italia stipula il seguente impegno: per ogni bambino che esce dal paese se ne devono aiutare altri mille a restare in condizioni vivibili.Lei cita Don Rodrigo per accomunarmi a un divieto prepotente. Mi permetta di sentirmi più modestamente vicina a un personaggio come Mary Poppins, la governante che privilegiava gli interessi dei bambini in un mondo di adulti presi dai loro bisogni. E che cercava di lavorare stando sempre dalla loro parte.
Caro Scalfari, più volte nelle ultime settimane, lei ha seguito il mio lavoro di ministro delle Politiche per la famiglia con un´attenzione che mi fa onore e di cui la ringrazio. Nel suo editoriale di domenica scorsa, riportando una mia frase sulla possibilità di adozioni da parte di coppie omosessuali, lamenta invece che non ci sia stata smentita e reclama una spiegazione. E anche per questo la ringrazio.Non farò una smentita perché la frase che l´ha colpita ("E´ meglio che un bambino resti in Africa piuttosto che sia adottato da una coppia omosessuale") è stata effettivamente da me pronunciata, anche se con accenti ben diversi da quelli che risultano dalla secca estrapolazione dal suo contesto. Sono lieta invece di darle una spiegazione, spero utile a chiarire che non c´è, e non c´è mai stato in me alcun intento offensivo nei confronti degli omosessuali. Ho infatti pronunciato quel giudizio nel corso di un dibattito di fronte a una platea fortemente ostile ai Dico e a qualsiasi forma di riconoscimento dei diritti individuali all´interno delle coppie di fatto, specie se dello stesso sesso. Tra le accuse tradizionali della destra, c´era anche quella che immagina i Dico come inizio di un piano inclinato che porterà in breve a matrimoni, convivenze e adozione senza regole. Idea, se ne sarà accorto, che circola con altri intenti e speranze, anche in certa sinistra.Ma così non è. E credo che, oltre a respingere quel sospetto, la durezza della mia frase nasca dall´aver sovrapposto con troppa sinteticità due principi sui quali resto ferma. Eccoli: non è prevista e non è prevedibile alcuna forma di adozione per coppie omosessuali; per ogni bambino il proprio ambiente natale, se assicura livelli decenti di vivibilità, è il migliore del mondo, in Africa come in Bielorussia.Come lei stesso ha riconosciuto, ho lavorato per la definizione dei Dico con autonomia e responsabilità, anche a rischio dell´incomprensione, cercando di rimuovere discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, ma non ho mai sostenuto che sarebbe stata per loro possibile l´adozione di bambini. E non solo per rispetto del principio "Adoptio naturam imitatur" che tende a rendere la famiglia adottiva simile a quella naturale, ma anche perché quando la legge affronta il destino futuro di un piccolo individuo ha l´obbligo di tener conto delle conoscenze e delle acquisizioni scientifiche più accreditate. Queste, pur riconoscendo che capacità paterne e materne albergano naturalmente anche in uomini e donne omosessuali, ritengono che l´identità di un bambino ha bisogno di svilupparsi nella relazione tra due figure di sesso diverso, attraverso le quali il piccolo elabora la sua identità, non solo sessuale, ma di "persona". L´amore e il desiderio di avere un figlio non sono di per sé una garanzia per una creatura che si affaccia alla vita. E questo vale anche per le coppie eterosessuali.Per quanto riguarda l´Africa, so bene quante difficoltà ambientali vi siano. Ma è necessario ogni volta ricordare che per un bambino africano, come per ogni altro bambino, l´adozione è sempre l´ultima istanza, dopo che sono fallite tutte le altre possibilità? La Dichiarazione dei diritti del fanciullo dice testualmente che "L´adozione da parte di un altro paese è un mezzo alternativo di assistenza, qualora il bambino non trovi accoglienza in una famiglia affidataria o adottiva del proprio paese d´origine, né altra soddisfacente sistemazione". Ogni creatura, insomma, finché è possibile ha diritto di crescere nell´ambiente che gli ha dato la vita.Mi dispiace davvero di non essere riuscita ad esprimere bene un concetto così fondamentale. La cosa è talmente importante che, come lei certamente saprà, negli accordi internazionali con Paesi disposti ad accettare programmi di adozione, l´Italia stipula il seguente impegno: per ogni bambino che esce dal paese se ne devono aiutare altri mille a restare in condizioni vivibili.Lei cita Don Rodrigo per accomunarmi a un divieto prepotente. Mi permetta di sentirmi più modestamente vicina a un personaggio come Mary Poppins, la governante che privilegiava gli interessi dei bambini in un mondo di adulti presi dai loro bisogni. E che cercava di lavorare stando sempre dalla loro parte.
Turismo
Il turismo dell’intero continente africano potrebbe lievitare per effetto dei campionati mondiali di calcio in programma in Sudafrica nel 2010: lo hanno suggerito molte agenzie tedesche di viaggio alla Fiera internazionale del turismo appena conclusa a Berlino. Fino al 2010, per il solo Senegal si prevede un milione di turisti l’anno; perfino l’Eritrea, che deve riprendersi ancora da decenni di guerra, potrebbe aprirsi al mercato turistico entro la fine del 2007, grazie ai suoi 1000 chilometri di coste e a un patrimonio di architettura coloniale.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)
Confesso che mi sfuggono le logiche del mercato. Paesi coinvolti nell'organizzazione del torneo (ne abbiamo già parlato, l'Angola, lusofono, potrebbe ospitare Brasile o Portogallo, la Namibia, in cui resiste il tedesco, la Germania o, chissà, l'Austria, etc, etc) avranno di certo una ricaduta positiva, in questo senso. Ma l'Eritrea? E il Senegal? E' come se, per i Mondiali in Germania, fossero aumentati i turisti in Portogallo, o a Cipro.
Che poi, magari, è successo davvero.
giovedì, marzo 15, 2007
La libbra di carne
Dopo la cocente delusione del 2000, quando l'astensione di Charles Dempsey nella votazione decisiva assegnò il mondiale ai tedeschi, nel 2004 i sudafricani ci riprovano. Blatter sa di aver corso un grosso rischio, facendo l'equilibrista tra promesse contraddittorie a candidati rivali, e ora la Coppa deve andare a un Paese africano. Ma quale? Beh, come dice Andrew Jennings (foto a destra) ne I padroni del calcio, "Un Paese candidato ai Mondiali 2010 aveva ciò che Jack Warner (il potente presidente della Concacaf, la confederazione del centro e nord America, nella foto a sinistra, ndr) desiderava più di ogni altra cosa al mondo. Il Sudafrica aveva Nelson Mandela. E se voleva il suo voto, Jack doveva avere la sua libbra di carne di Mandela".
Naturalmente, torneremo su Jennings (giornalista in gamba, non a caso l'unico al mondo cui la Fifa neghi gli accrediti), Warner e Dempsey.
Ragazzi, le vicende di questi tizi sono davvero uno spasso.
mercoledì, marzo 14, 2007
Il video di Mastrogiacomo
Attraverso Emergency e Gino Strada, è arrivato alle autorità italiane un filmato con le prime parole del giornalista di Repubblica: Sono Daniele Mastrogiacomo, figlio di Mario. E' lunedì 12 marzo, sono le 8 del mattino qui in Afghanistan. Sono detenuto con due colleghi afgani. Dicono che siamo entrati illegalmente nel loro territorio. Come vedete, sono in buone condizioni ... insomma... fisiche. Faccio appello al governo italiano perché possa ottenere la nostra liberazione.
Il ritorno di Benni?
Carlos Alberto Parreira è in attesa del ritorno di Benni McCarthy, la stella dei suoi Bafana Bafana, che ha lasciato la maglia della nazionale nel 2005.
Il tecnico brasiliano sa fin troppo bene che le fortune del suo Sudafrica potrebbero in larga parte dipendere dalla decisione del 29enne attaccante del Blackburn di porre fine a un boicottaggio durato ormai 15 mesi.
Ha dimostrato di essere uno dei nostri migliori realizzatori -dice Parreira- e adesso sta segnando molto anche in Inghilterra.
Non so se accettarà di scendere in campo nella prossima gara di qualificazione a Ghana 2008 (con il Chad, ndr), ma di certo non posso ancora dire che il ragazzo non sia disponibile a tornare con noi. Tutto quello che so è che ha scritto una lettera in cui chiedeva di non essere considerato mentre era in atto il suo trasferimento al Blackburn... ma lo vedo con la squadra, in futuro.
McCarthy (ex di Ajax, Celta Vigo e Porto) è passato in Premiership all'inizio di questa stagione e ha deciso di voltare le spalle ai bafana bafana dopo essere diventato il capro espiatorio per il disastro della Coppa d'Africa 2006 in Egitto (fuori al primo turno, tre gare, tre sconfitte; 5 reti subite, nessuna segnata) e per la mancata qualificazione alla Coppa del Mondo dello stesso anno, in Germania.
E un giocatore del livello di Benni McCarthy farebbe di certo comodo a Parreira: il Sudafrica, Paese ospitante del Mondiale 2010, è già in ritardo: potrà contare sul fattore campo, è vero, ma sarà difficile far bene, dal 60esimo posto del ranking Fifa, dietro a nazionali non attrezzatissime, come Panama (54esimo posto), Burkina Faso (56esimo), Cuba (59esimo).
(Fonte: Mail&Guardian, Sudafrica)
Notizie Misna
Due notizie Misna dal Sudafrica (niente calcio, però).
Questa:
Decine di sudafricani che fecero parte di movimenti armati per combattere l’apartheid stanno seguendo ora un trattamento psicologico moto particolare; assistiti dallo psicologo Gavin Robertson, si isolano per alcuni giorni, un paio di volte al mese, nella boscaglia di Matlapeng, costruiscono una capanna ed eseguono una serie di rituali “di purificazione” per trovare la forza di uscire da un duro passato . “Una psico-terapia classica non sortirebbe alcun effetto - sostiene Robertson – perché molti di essi sono convinti di essere vittima di stregonerie”. L‘"eco-terapia’"- come l'anno "battezzata" gli ideatori - è una delle pochissime iniziative a favore dei circa 140.000 reduci della lotta anti-apartheid, circa 80.000 dei quali residenti in bidonville, senza lavoro e con problemi di alcolismo. L’iniziativa è stata promossa dal National peace accord trust (Npat), organismo non governativo impegnato dal 1992 a favorire la transizione democratica e promuovere la riconciliazione in una società ancora in parte segnata dal vecchio regime razzista.
E -cambiamo argomento- questa:
Entro l’anno, tutte le cliniche del Paese offriranno il servizio di prevenzione della sida/aids (sindrome da immunodeficienza acquisita) nella trasmissione da madre a figlio: lo ha annunciato il ministero della Sanità, ricordando che oltre l’80% dei centri sanitari sta già fornendo questa prestazione ed entro il dicembre 2007 la copertura sarà totale.
Qualcosa per cui sorridere, finalmente.
martedì, marzo 13, 2007
Una buona notizia
Nella stagione 2005-2006, sono stati trovati oltre 2.000 nidi di tartarughe Caretta caretta lungo 56 chilometri di costa sudafricana, a nord del Kwa Zulu Natal; secondo i rappresentanti locali del World wildlife fund (Wwf ) è il più alto numero registrato negli ultimi 43 anni.
Anche i nidi della tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), specie in pericolo, sarebbero in aumento, con una media annuale di 70-80 nidi, anche grazie alla creazione del parco marino Greater St. Lucia Wetland, area marina protetta e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dove le tartarughe nidificano indisturbate.
Simanga Mageba, che sta coordinando i 16 siti dello Kwala Zulu Natal in cui avviene il monitoraggio, spera che l’iniziativa venga estesa alla costa del Mozambico.
Beh, niente calcio, è vero, ma una buona notizia dal Sudafrica, ogni tanto, mi ci vuole.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)
sabato, marzo 10, 2007
Sudafrica, 30 anni da visionari (ma questo è ciclismo)
Oggi niente calcio, dal Sudafrica, perchè domani, a Cape Town, si celebrerà la 30ª edizione della Cape Argus Pick’n Pay Cycle Tour, quella che molti appassionati considerano la Maratona di New York della bicicletta.
Centonove chilometri, su e giù.
Quarantamila al via.
Tra questi, l'inviato della Gazzetta dello Sport Marco Pastonesi.
venerdì, marzo 09, 2007
Sospesa la squalifica del Kenya
La Fifa ha sospeso la squalifica della Federazione keniana dalle competizioni internazionali. Il comitato per le emergenze della massima organizzazione calcistica mondiale lo ha deciso oggi, dopo un incontro con i rappresentanti della Confederazione africana, da cui sono emersi positivi sviluppi nella lunga crisi tra Kenya e Fifa.
La sospensione era arrivata lo scorso ottobre, a causa delle interferenze politiche del governo di Nairobi sulla Federcalcio keniana. In particolare, l'esecutivo avrebbe cercato di influenzare la nomina di alcuni importanti dirigenti, portando così la Federazione a violare la normativa Fifa.
Una delegazione dell'organizzazione di Zurigo sarà a Nairobi la prossima settimana per mettere a punto un piano per il rilancio del calcio keniano.
(Fonte: Gazzetta.it)
Daniele Mastrogiacomo
Naturalmente, anche Sudafrica Duemiladieci aderisce all'iniziativa di Repubblica: cliccate qui e firmate l'appello per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo.
I problemi dell'oro
Con poco più di 275 tonnellate d’oro esportate nel 2006, la produzione aurifera ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 85 anni, oltre il 7,5% in meno dei 12 mesi precedenti; il dato è stato diffuso dalla Camera delle miniere, che riunisce circa l’80% dei produttori locali di questo settore. Secondo la stessa fonte, su base annua il prezzo in dollari dell’oro è aumentato del 35,8%, raggiungendo i 604 dollari l’oncia, mentre il prezzo in rand (la valuta del Sudafrica, nella foto: 2 rand d'oro del 1962) è cresciuto di quasi il 45%. Secondo i produttori sudafricani - che gestiscono le riserve d’oro più importanti del mondo – il costo di produzione dell’oro nel 2006 è aumentato di oltre il 20%, riducendo ulteriormente i profitti.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)
E non ci voleva, direi, in un momento di vacche magre. Che si preparino altri tagli alla spesa pubblica? I Mondiali sono sempre più vicini...
lunedì, marzo 05, 2007
Ambientalisti sudafricani sul piede di guerra
A quanto sembra, i movimenti ambientalisti potrebbero decidere di intraprendere un'azione legale nei confronti del comitato organizzatore di Sudafrica 2010, se dovessero emergere infrazioni alle norme di tutela ambientale durante la realizzazione degli impianti per la Coppa del Mondo.
E, se questo dovesse accadere, i lavori subirebbero ulteriori ritardi.
E, se questo dovesse accadere, i lavori subirebbero ulteriori ritardi.
Nicole Barlow, presidente dell'Environment and Conservation Association fa un esempio: Il caso più eclatante è lo stadio di Nelspruit, (foto) la cui costruzione ha addiruttura "allontanato" una scuola, violando la relativa legislazione ambientale... la scuola finì per essere costruita in una terra paludosa... Ora, ciò che noi abbiamo bisogno di capire è quale sia stato il reale impatto dello stadio e quale quello della scuola sulla comunità... per noi non solo l'istruzione dovrebbe essere più importante, ma un territorio paludoso, che sarebbe esistito per altri 100 anni dopo il 2010, ora è distrutto per sempre.
Insomma, dopo le polemiche per i presunti tagli alla sanità e alla costruzione di case per i poveri, il governo sudafricano si ritrova ora con il problema ecologia per le mani.
C'è quasi da augurarsi che questi Mondiali passino in fretta...
(Fonte: News24, Sudafrica)
Lo sviluppo di un continente
Il ministro della Difesa Mosiuoa Lekotan ha invitato gli imprenditori sudafricani a contribuire maggiormente allo sviluppo del continente.
Secondo Lekotan, è necessario sostenere soprattutto le economie dei Paesi post-conflitto, per permetterne il loro miglioramento.
Lo ha detto nel corso di un intervento a un forum promosso dal suo partito, l’African national congress (lo stesso di Nelson Mandela e dell'attuale presidente Thabo Mbeki), a Johannesburg, capitale economica del Sudafrica.
(Fonte: Misna)
(Fonte: Misna)