lunedì, maggio 05, 2008
La caravella
Altra notizia Misna, anche se è quanto di più lontano si possa concepire dai Mondiali di calcio:
I resti di una caravella dei tempi di Vasco de Gama e di Cristoforo Colombo, con un tesoro di migliaia di monete d'oro, sono comparsi tra le sabbie del fondale antistante la costa della Namibia. La scoperta archeologica, che potrebbe essere la più importante nel suo genere nell'Africa Subsahariana, è avvenuta davanti a Oranjemund, nell'estremo sud del Paese, dove una compagnia mineraria, alzando una massiccia e deleteria "diga", era in cerca di nuovi giacimenti di diamanti. Ritrovato un mese fa dalla compagnia Namdeb, che ne ha dato notizia alla stampa solo ieri, il relitto contiene sei cannoni di bronzo del tipo comune nel '500 sui velieri spagnoli, diverse tonnellate di lingotti di rame, più di 50 teschi di elefante, stoviglie, strumenti di navigazione, armi e migliaia di monete d'oro spagnole e portoghesi coniate tra la fine del '400 e l'inizio del '500. Molte di queste portano l'effige dei "cattolicissimi re di Spagna Ferdinando II e Isabella I". Archeologi namibiani e provenienti dal Sudafrica stanno mettendo insieme le informazioni per identificare la nave: ritengono molto improbabile si tratti di pirati mentre quasi certamente è uno dei primi velieri che univano esplorazione a commercio per conto dei governi, aprendo infine la via della colonizzazione. La grossa presenza di rame farebbe pensare a una missione voluta da un sovrano in cerca del minerale indispensabile per la costruire cannoni; il commercio di avorio, inoltre, era controllato dalle famiglie reali. L'ipotesi più affascinate, ma non per questo la più probabile, è che si tratti della caravella dell'esploratore portoghese Bartolomeu Diaz naufragata nei pressi del Capo di Buona Speranza nel 1500, portando alla morte lo stesso Diaz. Membro della famiglia reale portoghese e collega di missioni di Vasco de Gama, Diaz fu il primo europeo a superare nel 1488 il Capo di Buona Speranza, che aveva battezzato "Capo delle Tempeste".
I resti di una caravella dei tempi di Vasco de Gama e di Cristoforo Colombo, con un tesoro di migliaia di monete d'oro, sono comparsi tra le sabbie del fondale antistante la costa della Namibia. La scoperta archeologica, che potrebbe essere la più importante nel suo genere nell'Africa Subsahariana, è avvenuta davanti a Oranjemund, nell'estremo sud del Paese, dove una compagnia mineraria, alzando una massiccia e deleteria "diga", era in cerca di nuovi giacimenti di diamanti. Ritrovato un mese fa dalla compagnia Namdeb, che ne ha dato notizia alla stampa solo ieri, il relitto contiene sei cannoni di bronzo del tipo comune nel '500 sui velieri spagnoli, diverse tonnellate di lingotti di rame, più di 50 teschi di elefante, stoviglie, strumenti di navigazione, armi e migliaia di monete d'oro spagnole e portoghesi coniate tra la fine del '400 e l'inizio del '500. Molte di queste portano l'effige dei "cattolicissimi re di Spagna Ferdinando II e Isabella I". Archeologi namibiani e provenienti dal Sudafrica stanno mettendo insieme le informazioni per identificare la nave: ritengono molto improbabile si tratti di pirati mentre quasi certamente è uno dei primi velieri che univano esplorazione a commercio per conto dei governi, aprendo infine la via della colonizzazione. La grossa presenza di rame farebbe pensare a una missione voluta da un sovrano in cerca del minerale indispensabile per la costruire cannoni; il commercio di avorio, inoltre, era controllato dalle famiglie reali. L'ipotesi più affascinate, ma non per questo la più probabile, è che si tratti della caravella dell'esploratore portoghese Bartolomeu Diaz naufragata nei pressi del Capo di Buona Speranza nel 1500, portando alla morte lo stesso Diaz. Membro della famiglia reale portoghese e collega di missioni di Vasco de Gama, Diaz fu il primo europeo a superare nel 1488 il Capo di Buona Speranza, che aveva battezzato "Capo delle Tempeste".
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