martedì, giugno 19, 2007

 

Brevi Misna

Come preannuncia il titolo del post, ecco un paio di "brevi."
- Creare entro l’anno prossimo una ‘Free Trade Zone’ (Ftz), zona di libero scambio, nella Southern Africa Development Community (Sadc), costituire un'unione doganale entro il 2010, sviluppare di un mercato comune per il 2015, giungere a una valuta comune entro il 2018: sono le principali raccomandazioni formulate dai ministri della Sadc a Windhoek, in Namibia. L'intenzione di creare un'area di libero commercio era già stata espressa in occasione del vertice dei capi di stato e di governo della Sadc a Lusaka, nell'agosto 2006. Fondata SADC nel 1980 dai governi di nove paesi dell'Africa australe la Comunità di sviluppo intende rafforzare le condizioni economiche della regione; attualmente, alla comunità economica aderiscono 14 paesi (Angola, Botswana, RD Congo, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Zambia e Zimbabwe), in cui vivono più di 200 milioni di persone. In tre i paesi sussiste la necessità di migliorare la situazione complessiva interna prima di prender parte alla Ftz: RD Congo, Madagascar e Angola. Il ministro angolano Ana Dias Lourenço ha inoltre espresso il bisogno di uno sviluppo regionale più bilanciato rispetto alle differenti realtà degli stati aderenti e la creazione di un fondo per lo sviluppo regionale.
- Le facoltà di ingegneria degli atenei sudafricani sono ancora territorio predominante dei maschi bianchi, un dato che dimostra “la profondità del radicamento dell’apartheid nella storia del paese, con i conseguenti danni e distorsioni”: lo sostiene il ministro dell’istruzione Naledi Pandor, sottolineando che le scienze ingegneristiche sono tra i settori in cui ci sarebbe più bisogno di studenti, eppure è una delle tre aree di studi, insieme con scienze e medicina, che registra la crescita più lenta per numero di laureati da circa dieci anni a questa parte. In particolare il ministro evidenzia che la maggioranza degli studenti neri finisce per laurearsi in scienze sociali, mentre i bianchi continuano a dedicarsi a materie più tecniche ma anche più ricercate nel mondo del lavoro. Tuttavia, in generale, la percentuale di neri e indiani iscritti alle università del Sudafrica è aumentata dal 25% del 1995 al 50% del 2004 e anche le donne hanno fatto notevoli passi in avanti, arrivando ad essere circa la metà di tutti gli studenti, che hanno ormai raggiunto quota 1,18 milioni.
(Fonte: Misna)

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