mercoledì, gennaio 03, 2007
Da Pretoria un impegno per la pace nel continente
Purtroppo, il tempo continua a scarseggiare, così mi limito a un banale copiaincolla (ma la notizia, interlocutoria, per quanto riguarda i Mondiali di calcio, rimane di assoluto primo piano):
Un impegno a creare sinergie per la risoluzione dei conflitti nel continente tra il Consiglio di sicurezza dell’Onu e l’analogo organismo dell’Unione Africana è stato assunto dal Sudafrica, che dall’inizio dell’anno è entrato a far parte dei membri non-permanenti dell’esecutivo del Palazzo di vetro (insieme a Italia, Indonesia, Belgio e Panama). Il ministro degli esteri sudafricano Dlamini Zuma ha garantito che il suo paese continuerà a lavorare “al servizio dei popoli del nostro continente e del mondo” all’interno del Consiglio di sicurezza. Dalla fine dell’apartheid nel 1994 e soprattutto negli anni successivi, il Sudafrica ha svolto un ruolo di primo piano nella mediazione dei principali conflitti africani, garantendo assistenza anche ai processi di riconciliazione post-bellica, impegnandosi in particolare per la fine della guerra nella Repubblica democratica del Congo. La responsabile della diplomazia di Pretoria ha inoltre ribadito l’appoggio alla riforma dell’Onu e all’allargamento del Consiglio di sicurezza, ancora regolato in base all’obsoleto meccanismo del diritto di veto tra i membri permanenti (Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Usa) introdotto dai vincitori della Seconda guerra mondiale.
Nei prossimi giorni (giuro), via alle schede di CITTA' E STADI e al primo tentativo di ascolto di Effenberg (vi ricordo il mio prossimo intervento, lunedì 8 alle 11.00).