venerdì, dicembre 15, 2006

 

Sudafrica, violenza contro minori: troppi casi irrisolti (e troppe vittime)

L'agenzia Misna riporta oggi una statistica decisamente negativa per la Rainbow Nation: nel 2005, sono stati assassinati 1128 minorenni e nel 34% dei casi i colpevoli avevano meno di 21 anni. A comunicare i dati in parlamento (pubblicate nell’edizione on-line del quotidiano locale Mail and Guardian) è il ministro per la Sicurezza Charles Nqakula, in risposta ad un’interrogazione dell’opposizione. Il 28,7% delle vittime (324) è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, mentre in 203 casi (circa un quinto del totale) la causa della morte è “sconosciuta”. Secondo l’opposizione quest’ultimo dato indicherebbe “un’inadeguatezza delle indagini” e una “scarsa attenzione” nella ricerca di responsabili, ipotesi supportata dalla mancanza di incriminazioni nel 31,2% dei casi di omicidio di minori. Stando ai dati del ministero, questi episodi sono legati a criminalità comune, violenza di strada anche con il coinvolgimento di coetanei (il 19% dei colpevoli è minorenne come le vittime) e - non ultima - la violenza domestica.
Insomma, se Danny Jordaan ha probabilmente ragione, quando dice che la sicurezza dei partecipanti al Mondiale sarà garantita (dai calciatori ai tifosi), è anche vero che un sudafricano ha dieci volte le probabilità di un europeo di subire un'aggressione. E questo è un pessimo spot, per la Fifa.
Tra l'altro, forse nessuno lo ricorderà, ma Michel Platini, nei giorni in cui si doveva decidere a chi assegnare l'edizione 2006, dichiarò che se il Paese organizzatore fosse stato il Sudafrica, lui si sarebbe rifiutato di portarci la moglie e il figlio. Una "sparata elettorale" a favore dei tedeschi, senza dubbio (che puntarono forte proprio sul fattore sicurezza), ma Michel, nel 2010, potrebbe dover partire alla volta di Pretoria da presidente Uefa.
Imbarazzante.

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