mercoledì, dicembre 13, 2006

 

Niente giovanili, in Sudafrica

Undici (5/10/06):
Carlos Alberto Parreira, nuovo allenatore (chissà poi perchè) della nazionale sudafricana, rilascia un'intervista Fifa.com in cui parla della nuova avventura africana, dell'enorme lavoro che si trova a dover affrontare e del disastro che ha trovato in ambito giovanile (questa è la parte triste. In Sudafrica, non esiste alcun programma di formazione giovanile. Non esistono campionati under 18, under 20 o under 16. E' assurdo). A me sembra che sia andato fino a Città del Capo solo per il ricco ingaggio. E questo lo capisco. Ma i sudafricani, in nome del cielo, perchè hanno dovuto scegliere un allenatore poco più che mediocre? Se in Brasile nessuno lo ha più voluto, ci sarà un motivo, no?! E allora? Boh. Comunque sia, se volete leggere l'intervista e parlate il francese, cliccate qui. Per l'inglese, qui. Il tedesco (ah! ah! ah! chi parla tedesco, oggiggiorno? Persino Klinsmann preferisce vivere a Los Angeles, pur di poter parlare inglese!) qui. Se la volete in spagnolo, qui.Se proprio la volete in italiano, invece (ma non ve lo consiglio), qui.
Buonanotte.
Quest'intervista, secondo me è fondamentale: Parreira (che, come dice Claudio Agostoni, percepirà uno stipendio da superstar) spara a zero sulla federazione sudafricana e, direi, mette abbastanza le mani avanti: qui le cose fanno schifo, lo so che costo come una finanziaria, ma è colpa vostra: avete voluto i Mondiali? Porca miseria, i canguri sono così carini...

Comments:
Io non sono molto d'accordo. Forse Parreira non sarà un genio del calcio (io stesso l'ho molto criticato per la gestione dell'ultimo Brasile, ma il tutto era oggettivamente poco gestibile) ma è una persona dai bei modi, che conquista, poiché parla diverse lingue e ama conversare anche di altro, al di là del calcio. Sa farsi, amare, il Professore, come lo chiamano con fin troppi scappellamenti in Brasile.
Tutto potrebbe tornargli molto utile. Poi, certo, non è un fesso: sapeva benissimo che non esistono competizioni under locali in Africa: arriva agli ottavi, magari con qualche trucchetto al sorteggio, e può subito incensarsi: siete tra i sedici migliori al mondo e solo un paio di anni fa non eravate nessuno, che volete di più dalla vita? Poi l'entusiasmo, in Africa più che altrove, lo accoglie sicuro, lui saprà come usarlo. Nel '68 Parreira allenava in Ghana, nel '94 ha vinto i mondiali col Brasile, fesso fesso non deve essere, dai...
 
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
 
Ripeto il commento, l'altro l'ho cancellato perchè risultava illeggibile.
No, in effetti, non credo nemmeno io che sia del tutto fesso (mi sono spiegato sicuramente peggio di quanto abbia fatto tu, ma il mio ragionamento, quando dicevo che "ha messo le mani avanti" era proprio lo stesso). In Sudafrica sono convinti, almeno a parole, di poter disputare un grande Mondiale (e prendendo la Corea, come esempio di outsider, ti danno ragione anche riguardo a eventuali "magheggi"), un po' per il classico, travolgente entusiasmo africano, un po' per pubbliche relazioni. Ma siamo sicuri che Parreira fosse il miglior tecnico in circolazione? La mia era un'esagerazione voluta (per quanto in modo un po' fortunoso, è pur sempre campione del mondo), ma con quello che lo pagano c'era sicuramente di meglio, in giro. Io, per esempio, mi sarei messo in aspettativa per meno della metà...
 
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